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Botulino mania: è allarme tra le giovanissime

Negli ultimi anni gli interventi di chirurgia plastica tra le giovanissime sono aumentati del 15% ogni anno: oggi la botulino mania colpisce prima dei trent’anni.
A cura di Federica Ambrogio
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Il Daily Mirror ha definito "toxic teen" le giovanissime ossessionate  dalla chirurgia plastica; "Ragazzine tossiche" sembra una definizione esagerata ma non lo è. Ogni anno gli interventi aumentano del 15% e sono proprio le giovanissime a far alzare la soglia.

Se pensate che in America ci sia la massima diffusione di botulino e chirurgia plastica, sappiate che anche l'Italia si conferma ai primi posti in Europa con 150 mila fiale di collagene e oltre 60 mila di botulino consumate ogni anno. Alberto Capone, medico specialista in Chirurgia Plastica e Ricostruttiva a Milano, afferma che sempre più persone, sia donne che uomini, si fanno tentare dal ritocchino: "Le controindicazioni poi sono minime: caduta della palpebra superiore, ematomi, leggera febbre. Si tratta, comunque, di effetti collaterali temporanei e reversibili, visto che l'efficacia della tossina è limitata nel tempo (dai tre ai sei mesi)." Quello che lo spaventa è l'altissima percentuale di giovanissime che si rivolge al mondo della chirurgia plastica per cambiare il proprio aspetto fisico seguendo l'esempio di star come Megan Fox che già a 18 anni si è sottoposta a interventi chirurgici, la celebre Kim Kardashian e a celebrities nazionali come Nina Moric e Claudia Galanti.

Al giorno d'oggi il valore della perfezione è fondamentale e gli adolescenti sentono il bisogno di correggere i propri difetti per riuscire a vivere serenamente senza essere presi di mira. Gli interventi più richiesti sono quelli di correzione delle orecchie a sventola, la mastoplastica additiva e la correzione del setto nasale, ma anche le giovanissime puntano a ottenere un viso perfetto e levigato. Il problema però va al di là dell'aspetto estetico: Capone spiega che "l’utilizzo precoce aumenta il rischio di immobilizzazione del viso e contemporaneamente diminuisce l’effetto negli anni successivi, poiché a lungo andare l’organismo può sviluppare una sorta di resistenza alla sostanza. Un altro effetto collaterale da non sottovalutare, soprattutto quando la personalità è così ‘mutevole’ come in età giovanile,  è l’appiattimento rispetto a canoni di bellezza che neutralizzano ogni caratteristica propria, portando a una vera e propria serialità dei tratti estetici”.

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