Allarme caffè: ecco perché nei prossimi 10 anni potrebbe scomparire
Il caffè è il piccolo piacere mattutino che tutti ci concediamo al risveglio per cominciare con carica ed energia la giornata. Nonostante il suo abuso possa far male alla salute, bere una tazzina di caffè fa sentire incredibilmente meglio. Purtroppo, però, questo prodotto potrebbe presto scomparire. La maggior parte del caffè che consumiamo viene dal Brasile e il paese non è più in grado di sostenerne la produzione e la richiesta elevata.
Si è calcolato che ogni giorno vengono bevute 2 miliardi di tazzine, in pratica si dovranno produrre tra i 40 e i 50 milioni di sacchi di caffè nel prossimo decennio. Di fronte a numeri simili, i coltivatori hanno paura di non riuscire a soddisfare più la richiesta. Le temperature stanno diventando troppo elevate e a subirne le conseguenze sono le colture. Come se non bastasse, i prezzi bassi scoraggiano gli agricoltori che non sono più disposti ad essere pagati così poco per un lavoro tanto duro. Se in futuro non verranno attuate delle politiche per la difesa della produzione, il prodotto potrebbe dunque “estinguersi” per sempre.
Queste cifre vengono dall’International Coffee Organization che ha lanciato l’allarme sui rischi che sta correndo il mercato del caffè. “Prima o poi dovremmo prendere una decisione coraggiosa per capire cosa fare. Non sappiamo più da dove prendere il caffè”, ha dichiarato Andrea Illy, presidente e amministratore delegato della società italiana di caffè. Per evitare l’estinzione, la produzione di caffè dovrebbe traslocare dall’America centrale alla regione dell’Asia-Pacifico o alle parti orientali dell'Africa, dove le colture possono essere impiantate ad altitudini più elevate. Gli amanti del caffè, però, devono cominciare a prepararsi. Presto dovranno trovare delle bevande "alternative" da consumare al mattino.