Achille Lauro icona della scorrettezza: nella quarta serata di Sanremo è una sposa con le piume
Quest'anno sul palco di Sanremo 2021 Achille Lauro ha scelto di celebrare i generi musicali e le icone della musica. Fil rouge dei quadri pensati per Sanremo è sempre il desiderio di distruggere le barriere del preconcetto, superare il limiti che costringono, per arrivare alla totale e libera espressione della propria essenza. Sul palco Lauro, con i suoi look firmati Gucci, ha interpretato nella prima serata un alieno glam rock che sembrava uscito dal celebre e iconico film "Velvet Goldmine". Una sorta di Bowie alieno con tutina di paillettes argentate e piume rose. Una figura ibrida: uomo ma anche donna, umano ma anche extra terrestre.
Poi è stata la volta del tributo alla musica italiana con il look ispirato a Mina, con tanto di lunghissima treccia e trucco pesante sugli occhi. Nella terza puntata del Festival, invece, è apparso con un peplo monospalla argentato e la pelle dipinta dello stesso colore. Per celebrare il pop Lauro impersona, al fianco di Emma Marrone e Monica Guerritore, un dio con tanto di corona d'alloro e unghie lunghissime.
Questa sera il cantante, nel quadro sanremese, ha intonato le note di "Me ne frego" e "Rolls Royce", al fianco del fedele Boss Doms, celebrando il punk rock. Lauro inscena il suo matrimonio con Boss Doms indossando un abito da sposa in organza di seta bianca ricoperto di piume, firmato Gucci ovviamente, collant in pizzo con motivo floreale e anfibi in pelle nera con stringhe bianche.
Prima della sua esibizione musicale recita la sua "poesia ribelle", rivelando al pubblico qualcosa in più sulla performance: "Sono il Punk Rock. Icona della scorrettezza. Purezza dell'anticonformismo. Politicamente inadeguato. Cultura giovanile. San Francesco che si spoglia dai beni, Elisabetta Tudor che muore per il popolo. Giovanna D'Arco che va al rogo. Prometeo che ruba il fuoco agli dèi. Sono un bambino con la cresta, Un uomo con le calze a rete, Una donna che si lava dal perbenismo e si sporca di libertà. Sono l'estetica del rifiuto, Il rifiuto dell'appartenenza ad ogni ideologia. Sono Morgana che tua madre disapprova. Contro l'omologazione del "si è sempre fatto così". Sono Marilù. Dio benedica chi se ne frega".
Con il look candido Achille Lauro porta sul palco dell'Ariston la purezza dell'anticonformismo. Inscenando un matrimonio con un altro uomo e baciandolo sulle labbra, lancia un messaggio importante, un messaggio che ha il sapore della libertà, di una libertà senza etichette. Cosa c'entra tutto questo con il punk rock è chiaro, dato che è impossibile inserire le "icone della scorrettezza" di questo genere all'interno di uno schema fisso. Senza uno schema è possibile essere un uomo con le calze a rete o una donna che abbandona il perbenismo per "sporcarsi di libertà".