A Cracovia le donne reclamano a gran voce il diritto all’aborto: l’inno della protesta è Bella Ciao
Bella Ciao è la canzone simbolo della resistenza: il brano in Italia ha un'importanza particolarmente forte, essendo legato ai partigiani e al loro movimento. Ma il valore che questo canto popolare promuove va ben oltre i confini nazionali, perché la libertà è un valore universale e inalienabile che non dovrebbe mai venire meno o essere messo a tacere. Ecco perché nel contesto delle rivolte in Polonia assume un valore rilevante. Una cantante ha intonato proprio Bella Ciao mentre alle sue spalle sfilavano le sirene della Polizia e andavano avanti gli scontri con la popolazione. Queste note sono diventate il simbolo di ciò che sta attualmente accadendo nel Paese, dove uomini e donne si stanno battendo per il diritto all'aborto ulteriormente limitato dalla nuova legge.
La Polonia reclama il diritto all'aborto cantando Bella Ciao
Da giorni in Polonia si stanno susseguendo rivolte e proteste in diverse città. L'evento scatenante è stata la decisione della Corte Costituzionale presieduta da Julia Przylebska di inasprire ulteriormente la normativa in materia di aborto. Se prima la legge consentiva l'interruzione di gravidanza in caso di incesto, stupro, rischio per la vita di mamma e bambino e malformazioni del feto, ora quest'ultima possibilità è venuta meno. La motivazione data dalla Przylebska è stata la tutela del diritto alla vita, pilastro della Costituzione. In questo modo, però, non solo si va a intaccare il diritto delle donne a una libera scelta, ma le stesse vengono costrette di fatto a recarsi all'estero per abortire. Questa possibilità è piuttosto proibitiva soprattutto per le fasce più povere della popolazione e fa sì che ci sia sempre più ricorso al pericoloso aborto clandestino. Durante gli scontri della città di Cracovia, una cantante ha intonato Bella Ciao, canzone quanto mai appropriata visto il suo fondarsi sul valore della libertà. Il video è stato girato proprio durante la rivolta: si vedono chiaramente le sirene della Polizia e le file di macchine sullo sfondo e si sentono in lontananza le urla di chi manifesta in nome del diritto delle donne a decidere liberamente sulla propria gravidanza.