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“Vision of Fashion” a Palazzo Pitti: la fotografia di Lagerfeld in armonia con l’arte

Karl Lagerfeld e il suo amore per la fotografia raccontati in “Vision of Fashion” a Palazzo Pitti a Firenze, attraverso 200 scatti di moda e non. Un percorso che unisce antico e contemporaneo in un armonia che culmina nell’autoritratto dello stilista circondato dai capolavori di Raffaello.
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La moda invade Palazzo Pitti: inaugurata a Firenze la mostra fotografica  "Vision of Fashion", dedicata a Karl Lagerfeld. L'esposizione, che proseguirà fino al 23 ottobre, punta a mettere in luce l'attività fotografica del grande stilista, meno conosciuta dal grande pubblico, attraverso oltre 200 scatti.

Immagine

Lagerfeld e l'amore per la fotografia

"La fotografia oggi è parte integrante della mia vita. Per me è impossibile vedere la vita senza lo sguardo della fotografia, il mondo e la moda attraverso l’obiettivo di una macchina fotografica. Mi permette di mantenere un distacco critico nel lavoro di tutti i giorni: mi aiuta più di quanto avessi mai potuto immaginare" ha dichiarato, e la pratica attivamente dal 1987. Dai servizi di moda apparsi sui più importanti magazine del mondo, alle serie a tema mitologico dedicate ai viaggi di Ulisse e a Dafni e Cloe, è possibile ricostruire il rapporto di Lagerfeld con l'obiettivo, ma non solo.

L'esposizione a Palazzo Pitti

Il  Kaiser, come nell'ambiente si è soliti chiamarlo, ha studiato con attenzione le sale e i capolavori artistici esposti, e ha cercato di costruire un dialogo continuo tra la sua storia personale e la storia dei grandi dell'arte di tutti i tempi, da Raffaello a Magritte. Come testimonia il suo collaboratore Gerhard Steidl, fin da gennaio lo stilista ha preteso di effettuare numerosi sopralluoghi, per integrare perfettamente la mostra al contesto. E, vista la soddisfazione espressa persino dal direttore della Galleria degli Uffizi, Eike Schmidt, deve esserci riuscito perfettamente.

Le prime opere esposte sono le foto a colori di famose campagne per Fendi e Chanel, per poi arrivare al bianco e nero delle storie mitologiche di Dafni e Cloe, incorniciate a richiamare gli arazzi delle Sale. Un vero pezzo di storia la Sala Bianca, considerata il vero e proprio luogo di nascita della moda italiana, celebrata con 35 pannelli realizzati in leggera carta da the con modelli realizzati sempre per Fendi e Chanel, riflessi e perdita d'occhio in un gioco di specchi. Il culmine si raggiunge nella maestosa Sala di Giove, in cui, come ogni artista che si rispetti, Lagerfeld sfoggia il suo autoritratto: triplicato su uno sfondo neutro e cinto da una cornice degna delle opere Rinascimentali che lo circondano. Se lo spettacolo è stato di vostro gradimento potrete gioire del fatto che questo enorme self portrait è stato donato alla Galleria degli Uffizi e al termine della mostra entrerà nella collezione permanente.

La moda parla con l'Arte

Una sinestesia unica, che accompagna il visitatore tra le varie sale, senza mai scadere nel pastiche. Le opere, dalle autoctone alle nuove arrivate, si integrano perfettamente tra loro e nell'ambiente, a ricordarci che l'arte può librarsi nei modi più vari, e che sempre, in qualsiasi epoca e su qualsiasi supporto, è espressione dell'animo umano, che, suo malgrado forse, cambia sempre più lentamente della realtà esterna.

La mostra, curata da Lagerfeld in persona e dai suoi due collaboratori Gerhard Steidl e Eric Pfrunder, è stata organizzata da Pitti Immagine Discovery, in collaborazione anche con la Galleria degli Uffizi, nell'ambito di un progetto che prevede altre due esposizioni a tema da realizzare entro il 2018. Gli orari di visita sono quelli di Palazzo Pitti, 8,15-18,50, dal martedì alla domenica, al costo di 8,50 euro.

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