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Virgil was here, il toccante addio di Louis Vuitton: l’ultima collezione sfila sul mare di Miami

Virgil was here è il nome dello show che Louis Vuitton ha organizzato nel mare di Miami per presentare l’ultima collezione firmata dallo stilista. Quelle parole hanno illuminato anche il cielo della location scelta, a prova del fatto che l’animo creativo di Virgil Abloh continuerà a vivere per sempre.
A cura di Valeria Paglionico
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La morte di Virgil Abloh ha sconvolto il mondo della moda: a soli 41 anni se ne è andato uno dei geni più creativi e visionari degli ultimi decenni, il primo art director post moderno che ha rivoluzionato il fashion system, portando il logo e la scrittura concettuale nel prêt-à-porter. A piangerlo oggi non sono solo le star, da Chiara Ferragni a Gigi Hadid, ma anche le più grandi Maison al mondo, prima tra tutte quella che lui stesso ha creato, Off-White. Louis Vuitton, griffe di cui era direttore creativo, ha deciso di rendergli omaggio facendo sfilare a Miami la sua ultima collezione. Il cielo è stato illuminato con la scritta led Virgil was here, ovvero Virgil è stato qui (lo show è stato chiamato proprio in questo modo), un simbolo materiale del fatto che il suo ricordo continuerà a vivere in eterno.

L'ultima collezione firmata da Virgil Abloh

Louis Vuitton ha detto addio a Virgil Abloh in mezzo al mare di Miami, di fronte al fatiscente Marine Stadium, dove è stata allestita una passerella e un front-row sull'acqua (gli ospiti sono infatti arrivati al tramonto a bordo di una barca). La location underground non è stata scelta a caso, era stato Virgil in persona a organizzare tutto prima di perdere la vita ma purtroppo non ha potuto vedere con i suoi occhi i risultati del duro lavoro. Gli 80 look della collezione Primavera/Estate 2022, l'ultima che lo stilista aveva firmato prima di morire, sono passati in secondo piano nonostante fossero ancora una volta glamour, rivoluzionari e di impatto. A rubare la scena sono stati i numerosi omaggi toccanti, primo tra tutti la grande mongolfiera rossa in volo, che grazie all'effetto del fuoco che l'alimentava si è trasformata in un enorme cuore pulsante.

Virgil was here: il toccante addio allo stilista

Michael Burke, presidente e Ceo di Louis Vuitton, non ha potuto fare a meno di rendere omaggio al genio di Virgil raccontando del momento in cui lo ha conosciuto, della strada fatta insieme e della drammatica scoperta della morte improvvisa. Ad "assistere" alla sfilata, anche una enorme statua multicolore che riproduce le fattezze di Abloh: in jeans, maglione logato e occhiali da sole guarda il cielo sognante. Lo show si è concluso con il silenzio dei 1.800 ospiti che, con gli occhi colmi di lacrime, non hanno potuto fare a meno di guardare il cielo illuminato da spettacolari fuochi d'artificio multicolor. Alla fine è rimasta semplicemente la toccante scritta "volante" Virgil was here, un simbolo del fatto che, nonostante non sia più fisicamente presente, lo stilista continua a vivere nelle sue creazioni, a sfidare i pregiudizi, a dare voce alle sottoculture. Oggi le luci potranno anche essersi spente ma il ricordo di Virgil è ancora vivo e lo sarà per sempre.

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