Su TikTok spopolano i “Plant Parents”: perché i millennials vanno matti per le piante d’appartamento
Basta fare un giro su TikTok o su Instagram per accorgersene: l'ultima ossessione dei social sono le piante d'appartamento. Ficus, Pothos e Sansevieria non sono mai state così popolari: ma se prima a prendersi cura di vasi e balconi erano le mamme, o le nonne, ora sta crescendo un'orgogliosa generazione di "Plant Lovers" o "Plant Parents" ventenni o giù di lì. Sui social condividono video in cui danno consigli per la crescita e riempiono le stanze di piante verdi con la stessa compulsività una volta riservata allo shopping. I tutorial di giardinaggio fanno degna concorrenza a quelli di make up, e spopolano le parodie sui nuovi "nerd" che preferiscono interagire con le piante anziché con i coinquilini. Ma perché i millennials sono improvvisamente ossessionati dalle piante d'appartamento?
La moda dei Plant Lovers sui social
Apparentemente, questa nuova tendenza sociale che riguarda Generazione Z e Millennials è una contraddizione. La generazione digitale, abituata alla rapidità dei videogame e all'immediatezza del touch-screen, riscopre l'arte più lenta e antica del mondo: la coltivazione. Le piante non hanno reazioni immediate: serve tempo per vedere il primo germoglio spuntare dalla terra, e ancor di più per vedere foglie e fiori. La coltivazione richiede costanza, dedizione e pazienza, caratteristiche che raramente associamo agli adolescenti. Eppure, sui social fioriscono (è il caso di dirlo) video tutorial su come rinvasare le piante e vignette che mostrano appartamenti sovraffollati da ospiti verdi. L'hashtag #PlantsOfTikTok ha 4 miliardi di visualizzazioni, mentre #plantparents ne conta oltre 450 milioni. Stessa situazione su Instagram, dove spopolano anche i servizi di "piante a domicilio". Non si tratta però di un trend nato sui social: come è stato anche la mania dell'oroscopo, Instagram ha solo dato una nuova rete e nuova visibilità a una tendenza sociale già radicata.
Perché i millennials amano le piante
Come ogni fenomeno complesso, anche la moda dei "Plant Lovers" ha diverse spiegazioni che si intrecciano. Innanzitutto, parliamo della cosiddetta ‘Generazione Greta‘ e dei loro fratelli maggiori: le manifestazioni per l'ambiente dei Fridays For Future dimostrano che i più giovani sono i più sensibili al tema dell'ecologia. Coltivare una pianta o un piccolo orto è un modo per avere un vero contatto con la natura anche in città, nonché un gesto concreto per "rinverdire" il cemento e aiutare la biodiversità. Anche in questo caso, il lockdown ha fatto deflagrare la tendenza: chiusi in casa per moltissimi mesi, spesso da soli, ventenni e trentenni hanno trovato sollievo e conforto nel prendersi cura di un altro essere vivente. Le piante infatti con i loro colori combattono lo stress e mettono allegria.
Bisogna anche considerare un fattore cruciale, cioé quello psicologico: la generazione dei Millennials, duramente colpita dalla crisi economica e dal precariato, ha rimandato quelle che una volta erano tappe obbligate come il matrimonio e la nascita dei figli. Sempre più ventenni e trentenni vivono soli, in piccoli appartamenti, spesso lontani dalle famiglie d'origine: se un figlio è un traguardo troppo lontano (e troppo costoso) e un animale domestico è impegnativo, la pianta diventa il perfetto destinatario del desiderio di cura. Un Pothos, ad esempio, ha bisogno di poco spazio, moderate cure e non sveglierà mai gli umani della casa se ha fame o se vuole giocare. Per questo lgli appassionati spesso si autodefiniscono "plant parents". Nessuna paura, dunque, se i vostri amici vi parleranno della nuova talea con lo stesso entusiasmo di un papà che ha appena visto il bimbo muovere i primi passi.