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Spirale anticoncezionale: perché sceglierla, come inserirla ed effetti collaterali

La spirale è uno dei metodi anticoncezionali più efficaci, solo nell’1% dei casi può portare a delle gravidanze indesiderate. Scopriamo perché sceglierla, come applicarla e gli effetti indesiderati.
A cura di Valeria Paglionico
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La spirale, o IUD, cioè Intra Uterine Device, è uno tra i più efficaci strumenti anticoncezionali. Consiste in un piccolo dispositivo di varia forma, che viene inserito dal ginecologo all’interno dell’utero per evitare la gravidanza. La spirale infatti impedisce la fecondazione e l’impianto dell’embrione nell’utero. IUD ormonali e IUD al rame sono le due tipologie in commercio e, in base alla morfologia dell'utero, sarà il ginecologo a scegliere la spirale più adatta alla paziente. Quella ormonale è un dispositivo in plastica, contenente progesterone, l’ormone che viene rilasciato in piccole dosi per rendere più spessa la mucosa cervicale e quindi per impedire la fecondazione. Ha un effetto molto simile all’anello vaginale e alla pillola contraccettiva. Dopo 3 o 5 anni, deve essere rimossa o sostituita. La spirale al rame, invece, è un dispositivo in plastica circondato da un sottile filo di rame. Il rame esercita un’azione spermicida, impedisce la fecondazione dell'ovulo ed ostacola la motilità e la sopravvivenza degli spermatozoi. Questa spirale può essere tenuta nell’utero fino a 10 anni. La sicurezza anticoncezionale delle spirali di ultima generazione è pari al 99,9%.

Solitamente, viene inserita dal ginecologo durante le mestruazioni, poiché il collo dell’utero dilatato ne facilita l’applicazione. E’ un’operazione che non prevede l’anestesia e che potrebbe essere leggermente fastidiosa. Per controllare che la spirale rimanga al suo posto, questa ha una sorta cordicella, che fuoriesce dal collo dell’utero. Nel caso in cui si arriva a toccare la spirale, bisogna consultare il medico e non rimuoverla da sole. Non dà alcun fastidio nella vita quotidiana, anche se potrebbe essere avvertita dal pene del partner. Teoricamente, tutte le donne fertili possono utilizzare la spirale, ma i ginecologi consigliano questo metodo contraccettivo solo a quelle che hanno già avuto almeno una gravidanza, per essere certi della loro fertilità. La spirale non deve essere utilizzata quando la paziente è incinta, quando soffre di infiammazioni pelviche, quando ha una malattia sessualmente trasmissibile, quando ha problemi al fegato o quando è allergica a qualche componente della spirale. Inoltre, non dovrebbe essere utilizzata dalle donne soggette ad infezioni vaginali, poiché i batteri si annidano più facilmente nelle zone intime, creando molti fastidi.

Anche la spirale potrebbe avere degli effetti indesiderati, come gonfiore al seno, acne, emicrania, infezioni vaginali, vampate di calore e secchezza. Nel caso in cui si avverta almeno uno di questi problemi, bisogna contattare subito il proprio ginecologo. Inoltre, la spirale in rame di solito aumenta il dolore mestruale e il flusso di sangue, mentre quella ormonale lo diminuisce. Durante le prime settimane dopo l’applicazione potrebbero verificarsi crampi e piccole perdite di sangue, che tendono a scomparire nel giro di un mese o due. In casi rarissimi, la spirale potrebbe causare la perforazione delle pareti dell’utero durante l’applicazione oppure, nell’1% dei casi, potrebbe fallire e provocare delle gravidanze indesiderate. I controlli ginecologici vanno ripetuti periodicamente ogni sei mesi.

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