Shopping di Natale, il virologo Pregliasco: “I vestiti non sono un rischio, ma va evitata la folla”
Dicembre, tempo di shopping natalizio: i regali per amici e parenti, ma anche qualche acquisto per rinnovare il guardaroba o togliersi uno sfizio dopo tanti mesi chiusi in casa. Escludendo le Regioni che sono ancora in zona rossa, dove i negozi restano chiusi, le strade delle grandi città italiane si sono riempite di persone in coda fuori dai negozi o che passeggiavano con le shopping bag. Sollevando qualche dubbio: è sicuro provare i vestiti che magari sono stati già toccati da altre persone? Il virus resiste sui tessuti? Le buste e i pacchetti che portiamo in casa potrebbero costituire un rischio? Il virologo Fabrizio Pregliasco, ricercatore del Dipartimento di Scienze biomediche per la salute dell’Università degli studi di Milano, ha risposto a queste domande, spiegando a Fanpage.it che il pericolo di contagio derivante dai vestiti è relativamente basso. Il problema, sostiene, non è tanto nei luoghi ma nelle persone che li frequentano in massa: è sempre meglio evitare situazioni di assembramento, scegliendo orari e luoghi poco affollati per fare acquisti.
Professor Pregliasco, il virus quanto resiste sui tessuti?
"Nel contesto della vita reale è difficile dirlo. Sappiamo che sul tessuto si possono trovare piccole cariche virali anche a distanza di tre giorni, ma sappiamo anche che dopo tre o quattro ore la carica virale si deteriora. Quindi la possibilità effettiva di essere infettati è molto limitata. Il rischio, semmai, è legato a dove mettiamo le mani".
I guanti possono essere una soluzione?
“Basta un gel disinfettante: i guanti provocano un senso di falsa sicurezza e quando li usiamo dobbiamo stare molti attenti a come si gestiscono e come si tolgono. C'è una procedura precisa per sfilarseli senza mai toccare la parte esterna, quindi potenzialmente contaminata, ma è un’operazione complessa: meglio lavarsi accuratamente le mani o usare un gel".
Quindi è sicuro provare i capi?
"Tutto dipende da come vengono gestiti i capi dopo la prova. I maglioni, ad esempio: sarebbe bene lasciarli all’aria per alcune ore. Ma è chiaro che nei grossi negozi diventa complicato".
Quando rientriamo a casa dopo una passeggiata bisogna disinfettare tutto?
"Sicuramente le mani. Ma per cappotti, borse e scarpe basta riporli nel guardaroba o nella scarpiera, o metterli a prendere aria".
In caso di dubbio, come si elimina il virus dai vestiti?
"Semplicemente lavandoli, basta un bucato a media temperatura, a sessanta gradi. In generale, una buona igiene è sufficiente".
Quali accortezze si devono prendere, quindi?
"Io sono sempre per usare il buon senso. Il problema principale rimane sempre l’assembramento: va sempre evitato il contatto prolungato con altre persone, anche in queste situazioni".
Le regole per i camerini e per i resi
Per quanto riguarda gli aspetti pratici dello shopping – come prove nei camerini, resi e cambi – alcune regole generali sono state individuate da Federazione Moda Italia, che rappresenta i commercianti all'ingrosso e al dettaglio del settore dell'abbigliamento e delle calzature. Alla riapertura dello scorso maggio, la Federazione ha inviato una serie di linee guida basate sui protocolli di settore elaborati dal Comitato tecnico scientifico e sulle Linee guida della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. La Federazione permette la prova degli abiti, purché il cliente e disinfetti prima le mani e non tolga mai la mascherina, nemmeno quando è solo in camerino. Anche i resi sono possibili, secondo le linee guida:
Vista l’assenza di una evidenza scientifica di risoluzione dell’eventuale disagio e di obblighi di legge, la gestione dei resi dei prodotti di moda può essere eventualmente gestita secondo le buone prassi di ogni singolo negozio
Quindi il nodo è sempre lo stesso: senso di responsabilità, attenzione e scrupoloso rispetto delle regole. Anche quando ci si coccola con un nuovo acquisto.