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Opinioni

Regali costosi se facciamo le brave: la frase della De Lellis è quello che non vogliamo più ascoltare

È di Giulia De Lellis la frase inopportuna di oggi. In una story su Instagram l’influencer, consigliando i regali di Natale ha esordito con: “Se la vostra moglie o fidanzata ha fatto la brava, merita un regalo più grande”, condensando in dieci secondi sessismo e cliché. Nel 2020 dobbiamo ancora ascoltare un frase come questa buttata lì, come se niente fosse, davanti a quasi 5 milioni di persone?
A cura di Giulia Torlone
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Tra due settimane è Natale e, tra restrizioni e zone arancioni, girare tra le vetrine in cerca dei regali è cosa ardua, oltreché sconsigliata. Mai come quest’anno ci si sta affidando al web, nonostante la promessa del cashback da parte del Governo, soprattutto in quelle città dove i negozi erano chiusi fino a poco fa. Sulla scia del momento, forti di un 2020 in cui Instagram è stato il protagonista indiscusso, le influencer sono alle prese con regali da consigliare ai follower, pubblicità, sponsorizzazioni e chi più ne ha più ne metta.

Giulia De Lellis e quell' uscita di cui avremmo fatto a meno

Non poteva mancare, quindi, il “consiglio per gli acquisti” di Giulia De Lellis, influencer icona delle nuovissime generazioni che, forte dei suoi quasi cinque milioni di follower, ha sfruttato il momento per delle stories in cui consiglia regali per tutte le occasioni e tutte le tasche. Peccato che De Lellis sia incappata in uno scivolone (o presunto tale) che avremmo voluto che ci risparmiasse. L’influencer ha esordito con delle idee da regalare ai suoceri o alle sorelle, per poi indirizzare il messaggio agli utenti maschi, snocciolando tutta una serie di regali da fare a fidanzate di breve o lungo corso. E arriva, quindi, a pronunciare (e mettere per iscritto, con tanto di errore ortografico) una frase di cui avremmo fatto volentieri a meno. “Se poi la vostra fidanzata o vostra moglie merita un regalo un po’ più importante perché ha fatto la brava e quindi volete spendere un po’ di più..” e via con il consiglio per gli acquisti della maison francese per eccellenza, fatto senza esserne sponsor (come specificato dall'hashtag).

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Le influencer e il peso delle parole per le nuove generazioni

Nessuno vuole mettere alla berlina Giulia De Lellis, ma assistere ancora una volta a questo tipo di narrazione, soprattutto se fatta da una donna, è abbastanza stucchevole. “Se la vostra fidanzata ha fatto la brava” sarà stata sicuramente una frase buttata lì per scherzo, ingenuità, come un modo di dire. Ma una ragazza con quasi cinque milioni di follower non dovrebbe avere anche una certa responsabilità quando decide di mettersi davanti a una telecamera? Un’influencer, oltre ad avere l’onore di avere un’enorme quantità di persone che leggono i suoi post o guardano le sue stories, non dovrebbe anche avere l’onere di utilizzare le parole giuste e considerare che ognuna di esse può avere un peso? Che piaccia o meno, Giulia De Lellis viene seguita da milioni di adolescenti a cui, magari, evitare stereotipi sessisti o vecchi cliché di subordinazione donna-uomo sarebbe davvero meritevole e più utile di qualsiasi sproloquio su un giornale o lezione in classe. Non sarà un peccato grave quello di cui oggi si è macchiata l’influencer, ma è un ottimo spunto per continuare a ribadire che i personaggi dei social sono i volti che veicolano i messaggi alle nuove generazioni. E se una donna cambia l’approccio, le parole e l’attitudine anche nel consigliare un regalo di Natale agli utenti uomini, il cambiamento arriva di più e meglio di qualsiasi altro mezzo.

Saper sfruttare la popolarità dei social

I social arrivano meglio e con più immediatezza, lo sappiamo bene, e la rappresentazione corretta dell'equilibrio di genere non è appannaggio esclusivo di pagine dedicate al tema, dove gli utenti già conoscono la questione e ne parlano con cognizione di causa. Sono proprio le icone più pop, quelle che hanno un seguito di giovanissimi e meno informati sul tema che hanno il dovere di curare il proprio bacino di utenti e indirizzarli verso un punto di vista più inclusivo. Nessuno chiede lezioni di politica di genere a Giulia De Lellis, ci mancherebbe altro, ma scadere in banali cliché, anche senza dolo, non ha giustificazione quando hai un pubblico così vasto dall'altra parte dello smartphone. La popolarità piace, ma la medaglia ha anche un'altra faccia: quella della responsabilità.

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Trent’anni, giornalista professionista, si occupa di politica e questioni di genere tra web, carta stampata e tv. Aquilana di nascita, ha studiato Italianistica a Firenze con una tesi sul rapporto tra gli intellettuali e il potere negli anni duemila. Da tre anni è a Roma, dedicando anima e cuore al giornalismo. Naturalmente polemica e amante delle cose complicate, osserva e scrive per capirci di più, o per porsi ancora più domande. Profondamente convinta che le donne cambieranno il mondo. 
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