Proibito perché può causare la morte, il Dinitrofenolo è venduto ancora sul web

Solo qualche settimana fa aveva sconvolto il web la tragedia di Eloise Parry, la ragazza inglese morta 3 ore dopo aver ingerito delle pillole dimagranti acquistate su Internet. Quelle pastiglie promettevano risultati miracolosi, ma in realtà contengono il dinitrifenolo, una sostanza tossica simile al tritolo che brucia letteralmente il corpo dall’interno. L’Interpol ha proibito la vendita di questo prodotto ai 190 pasi aderenti.

Viene infatti prodotto in laboratori clandestini che ignorano le norme igienico-sanitarie e non conoscono la pericolosità del prodotti. In prossimità dell’estate, sono molte le persone che si affidano ai prodotti più disparati pur di perdere qualche chilo. In pochi però conoscono realmente i rischi che si corrono prendendo anche solo una di queste pasticche. Il prodotto è stato scoperto nelle fabbriche francesi di esplosivi durante la Prima guerra mondiale, ma già negli anni ’30 era stato ritirato dal mercato statunitense dalla Food and DrugAdministration  a causa dei numerosi decessi che aveva causato.

Negli anni ’80 è stato poi riscoperto dai body builder, che riuscivano a perdere peso in pochissimo tempo poiché le pillole provocavano un’accelerazione innaturale del metabolismo. Febbre, tachicardia, ipersudorazione, mal di testa, vomito, danni irreversibili al fegato, eruzioni cutanee e difficoltà respiratorie sono altri effetti indesiderati che causa il dinitrifenolo e i sopravvissuti possono confermare. Oggi, l’Interpol lancia dunque un allarme globale: è la sostanza dimagrante più micidiale mai esistita, spacciata come spezia o bruciagrassi. Anche se è facile reperire questo prodotto su Internet non bisogna assolutamente acquistarlo, i suoi effetti potrebbero essere fatali.