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Infezioni vaginali: perché si formano le piaghe e come combatterle

Le piaghe sono delle bolle che compaiono sul corpo quando si sta sempre nella stessa posizione, possono formarsi in ogni parte del corpo, anche nella zona vaginale. Scopriamo quali sono le cause e il metodo per eliminarle senza fastidi e dolori.
A cura di Valeria Paglionico
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Le piaghe sono delle bolle che compaiono sul corpo quando si sta sempre nella stessa posizione poiché essere statici non fa altro che alterare il flusso sanguigno, favorendo lo sviluppo di problemi simili. Possono formarsi in ogni parte del corpo e non è insolito che si vengano a creare anche nella zona vaginale. In questi casi, però, a provocarle non è la mancanza di movimento, quanto piuttosto l'eccessivo attrito e sfregamento, lo sviluppo di peli incarniti, l'eccessiva sudorazione che ostruisce le ghiandole sudoripare, indebolendo la pelle e favorendo la comparsa di lesioni.

Le piaghe nelle parti intime appaiono come delle normali bolle, contengono pus o sangue e possono essere di colore chiaro o rosse ma non danno prurito o bruciore e non emettono cattivi odori. E' proprio per questo che non vengono notate fino a quando, in seguito un leggero attrito, non provocano un piccolo dolore. Il miglior rimedio per eliminarle è fare un bagno caldo e lasciarle in ammollo più volte alla settimana, così che possano guarire da sole e scomparire in modo naturale.

Meglio evitare, invece, di romperle con le mani o con metodi "fai da te" prima che siano mature poiché, così facendo, si esporrebbe la zona a possibili infezioni. Nella maggior parte dei casi, le bolle vaginali scompaiono nel giro di una settimana ma a volte richiedono un po' più di tempo. Nel caso in cui non vanno via e si continuano a infiammarsi dopo aver ricorso a diversi rimedi naturali, sarebbe meglio rivolgersi a un ginecologo per assicurarsi che quella bolla non sia qualcosa di più grave.

Herpes Simplex genitale: cos'è e come riconoscerlo

L’herpes genitale è un infezione che viene trasmessa sessualmente o attraverso lo sfregamento delle mucose, soprattutto al sesso femminile, che causa la comparsa di minuscole vesciche ed eruzioni cutanee nell'area genitale o rettale, sulle natiche o sulle cosce. Una volta che il virus è stato contratto, i primi sintomi cominciano a comparire due settimane dopo e possono durare diverse settimane. Solitamente, ogni manifestazione viene preceduta da prurito, formicolio e dolori muscolari ma nei casi più gravi può comparire anche febbre, mal di testa o difficoltà a urinale. A quel punto, l'infezione "esplode" in bolle che, quando si spaccano, lasciano dolorose ulcerazioni, accompagnate da screpolature, desquamazione e arrossamenti. Occorrono circa 10 giorni perché la ferita si secchi, si incrosti e, infine, guarisca. Il virus dell’herpes rimane latente in alcune cellule nervose del corpo per tutta la vita e non di rado continua a favorire l'insorgere di piccole vesciche più volte ogni anno. Anche se solitamente l'herpes genitale non provoca gravi danni al corpo, è necessario tenerlo sotto controllo e curarlo il prima possibile perché aumenta la possibilità di andare incontro all'HIV. Le donne in gravidanza che soffrono di un disturbo simile, inoltre, rischiano di compromettere la salute del piccolo che portano in grembo poiché, se non combattono il virus con dei trattamenti specifici, potrebbero trasmetterlo al bambino. Non esistono cure specifiche per eliminarlo ma solitamente si prescrive un antivirale per ridurre i sintomi e prevenire future insorgenze. In ogni caso, sarebbe bene rivolgersi a degli specialisti nel momento in cui si notano delle anomalie nelle proprie parti intime.

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