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Non costringiamo i bambini a scegliere giochi da maschio o da femmina: saranno insicuri e frustrati

Quando un bambino vuole giocare con le bambole molti genitori si ritrovano disorientati e preoccupati da questa scelta. La psicologa Paola Biondi ci spiega perché non esistono giochi da maschi e giochi da femmina e perché ai bambini dovrebbe essere lasciata la libertà di scegliere cosa preferiscono.
Intervista a Dott.ssa Paola Biondi
Psicologa, psicoterapeuta e fondatrice del Centro Salute Trans e Gender Variant
A cura di Francesca Parlato
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"Mio figlio gioca con le bambole e questa cosa non desta alcun turbamento" così Fedez ieri ha raccontato in una storia su Instagram parlando del DDL Zan (il disegno di legge contro l'omotransfobia), rivolgendosi al senatore Pillon. Il suo racconto è un esempio importante di come si può essere genitori oggi. Per abbattere gli stereotipi legati al genere sin da bambini si deve cominciare proprio con i giocattoli, che a differenza di quello che siamo stati abituati a credere fino a oggi, non hanno sesso. Non c'è scritto da nessuna parte che le macchinine siano un gioco da maschietti e le bambole da femminuccia. "Il gioco è gioco. Giocare rientra nelle attività di esplorazione del bambino ed è una delle attività più positive per il suo sviluppo – ha spiegato a Fanpage.it la psicologa e psicoterapeuta Paola Biondi – Non esistono giochi da maschi o giochi da femmina. E soprattutto un gioco non è mai un indicatore o un predittore dell'orientamento sessuale. Quello che accade nell'infanzia può essere tutto o niente". L'orientamento sessuale non è certo influenzato dalla scelta di una Barbie o di un passeggino o di un supereroe. "Non serve obbligare nostro figlio a giocare con giochi da maschio per assicurarci la sua eterosessualità". Mentre giocare con dei giochi che sono solitamente preclusi alle bambine può non soltanto servire a sconfiggere gli stereotipi di genere ma anche renderli persone migliori. "Una bambina che non gioca soltanto con le bambole, ma che sceglie costruzioni, armi e automobili, potrà diventare una donna più forte, più decisa. Un bambino che invece gioca con le bambole sperimenterà l'accudimento, potrà essere a sua volta un buon padre". Dare ai bambini la possibilità di scegliere il gioco che preferiscono servirà a formare degli adulti liberi, non ingabbiati all'interno di ruoli sociali prestabiliti.

Se un bambino gioca con i vestiti della mamma

Lo stesso discorso vale per lo sport e anche per i vestiti. "Quando si tratta di vestiti spesso i genitori vanno ancora più in crisi. Se un bambino ha voglia di giocare con i vestiti della sorellina o della mamma, lasciamolo fare. È vero che molte persone trans raccontano di aver usato i vestiti della madre, ma negargli questa possibilità non vuol dire che non diventerà trans". Negare un bisogno di esplorazione senza un motivo potrà avere effetti nel suo futuro "Si instillerà nel bambino l'idea che non è libero di esprimersi e questo minerà la sua autostima e la sua sicurezza". Il bambino capirà che usare certi giochi o certi vestiti rendono infelici i propri genitori. "Il rischio è che perderà sé stesso se decide di assecondare le scelte dei suoi familiari oppure che perderà l'amore dei suoi genitori. In ogni caso si scatenerà una situazione di grande frustrazione". Per questo è bene che i genitori lascino ai propri figli la possibilità di esprimersi, di scegliere i giochi che li divertono di più o i vestiti con cui si sentono più a loro agio. "È importante che madri e padri non trasmettano mai ai loro figli il senso di inadeguatezza o la sensazione che saranno amati soltanto se si comporteranno in un certo modo".

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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