No wash movement, perché lavarsi poco fa bene all’ambiente e alla pelle
Si chiama "No wash movement" ed è una tendenza sempre più diffusa tra coloro che vogliono preservare l'ambiente e la salute della propria pelle. In cosa consiste? Nel lavarsi il meno possibile, così da evitare gli eccessivi consumi d'acqua e da ridurre al minimo l'utilizzo dei prodotti detergenti, che il più delle volte contengono sostanze chimiche aggressive e difficili da smaltire. La cosa incredibile è che questa abitudine riuscirebbe ad avere anche degli effetti benefici sull'organismo, soprattutto su pelle e sui capelli, che ne uscirebbero decisamente più sani.
I benefici del lavarsi il meno possibile
Abbiamo sempre creduto che prendersi cura della propria igiene fosse il rimedio ideale per rimanere in salute ma ora il No wash movement mette in dubbio queste convinzioni comuni. E' nato come una semplice tendenza ma sono stati poi scoperti gli innumerevoli benefici del lavarsi il meno possibile. Quali sono? Innanzitutto è un'abitudine che fa bene all'ambiente poiché evita gli sprechi di acqua e riduce la produzione dei detergenti e dei loro flaconi, spesso realizzati con sostanze chimiche difficili da smaltire. Non è un caso che stia diventando sempre più diffusa anche la tendenza "No wash", ovvero quella di ridurre al minimo i lavaggi degli abiti in lavatrice. Come se non bastasse, lavarsi il meno possibile migliorerebbe anche la salute della pelle e dei capelli. Questi, entrando in contatto solo con prodotti naturali, riuscirebbero a essere molto più sani e lucenti. A seconda del modo in cui si approccia al No wash movement, si avrà una diversa definizione, dal "No shower", ovvero la tendenza del ridurre al minimo le docce, al "Low poo", quella di fare lo shampoo il meno possibile, fino ad arrivare al "No poo", ovvero al rifiuto totale di ogni tipo di shampoo. L'obiettivo? Non solo prendersi cura del proprio organismo ma evitare anche di portare l'eco-sistema al punto di rottura, comportandosi in modo critico e responsabile nei confronti dell'ambiente. Accettare l'idea di non lavarsi, però, non è semplice poiché crea un senso di insicurezza su cui le aziende di detergenti fanno leva per aumentare le vendite.
Non lavarsi fa bene alla salute
E' ormai risaputo che ridurre il numero delle docce faccia bene alla salute e ora anche i dermatologi lo confermano. Il dottor Joshua Zeichner, assistente di dermatologia presso il Mount Sinai Hospital di New York, ad esempio, ha spiegato che lavarsi troppo spesso, soprattutto con acqua calda, non farebbe altro che seccare e irritare la pelle, eliminando i "batteri buoni" e causando piccole escoriazione che favoriscono l'insorgere di infezioni, funghi e allergie. I saponi antibatterici, inoltre, come stabilito dalla Food and Drugs Administration nel settembre 2016, non avrebbero dei benefici dimostrabili, anzi, porterebbero a un eccesso di disinfezione capace di portare facilmente a delle infezioni.
Il "No poo" esiste fin dal 1800
Tutti quelli che credono che il No wash movement e i suoi derivati siano solo una moda momentanea probabilmente non sono informati. E' fin dalla fine del 1800 che gli esperti consigliano alle persone di lavare i capelli una volta al mese, così da renderli più resistenti e meno grassi. La chioma contiene un olio naturale chiamato sebo che ha la funzione di mantenerli idratati e sani. I lavaggi frequenti, magari con prodotti chimici e aggressivi, non fanno altro che ridurre la presenza di questa sostanza, lasciando i capelli in cattive condizioni e spingendo le ghiandole sebacee a produrre ancora più olio naturale. E' proprio perché si innesca un vero e proprio "circolo vizioso" che spesso, nonostante si faccia lo shampoo quotidianamente, la chioma appare molto grassa. Secondo il metodo No poo, lo shampoo sintetico deve essere sostituito da un'alternativa delicata come il bicarbonato di sodio, l'aceto di mele o semplicemente l'acqua. Anche se all'inizio i capelli sembreranno sporchi, nel giro di due settimane diventeranno lucenti, morbidi e privi di danni.