Nella Marina Militare arriva la divisa pre maman: le donne vogliono l’uniforme in gravidanza
Rinunciare alla divisa è difficile, per chi è abituato a indossarla quotidianamente e per chi vede in essa qualcosa di più di un semplice capo di abbigliamento necessario per lavorare: è qualcosa in cui riconoscere la propria identità professionale, la missione che si è scelto di portare avanti nella vita. Quando si diventa mamme, le donne delle forze armate hanno la possibilità di usare abiti civili. Vale per l'Italia così come per gli USA, dove le soldatesse possono vestire in borghese addirittura fino a un anno dopo il parto. Questo perché effettivamente le divise non consentono di sentirsi pienamente a proprio agio, non si adattano a un corpo pronto a dare o che ha dato la vita, che dunque è in piena trasformazione. Ma sono proprio le neo mamme delle forze armate italiane a reclamare con forza la loro divisa, per nulla intenzionate a rinunciarci a vantaggio di abiti civili. La loro richiesta è stata accolta ed è per questo che nella Marina Militare Italiana è stata introdotta un'importante novità.
I tempi cambiano
I tempi cambiano e con essi anche il ruolo delle donne in società, in famiglia, nel mondo del lavoro. Tanti passi avanti si stanno compiendo per giungere a una piena parità dei sessi che è ancora lontana dall'essere effettiva: ma le differenze sono notevoli rispetto a qualche decina di anni fa. Le donne si stanno progressivamente lasciando alle spalle quelle gabbie, quei ruoli che per troppo tempo hanno dovuto incarnare per forza. Vogliono scegliere, non vogliono che la maternità sia un obbligo o che viceversa per coronare questo sogno debbano necessariamente rinunciare alle ambizioni professionali, come ancora troppo spesso accade: gli stereotipi sono difficili da abbattere. Il problema di conciliare famiglia e carriera riguarda soprattutto quei settori tradizionalmente associati al mondo maschile, dove si fa più fatica a dare pieno riconoscimento al valore di una donna, alla sua preparazione, ai sacrifici fatti.
Donne e forze armate
Quello delle forze armate sembrava fosse un mondo del tutto impossibile al femminile, benché tante donne coltivassero questo desiderio e il sogno di questa carriera. In Italia hanno fatto ingresso nell’Esercito, nell’Aeronautica, nella Marina e nell’Arma dei Carabinieri solo grazie alla legge 380 del 20 ottobre 1999, dimostrando di valere tanto quanto i colleghi uomini, di essere animate dagli stessi valori, dagli stessi sentimenti. Il nostro Paese è stato uno degli ultimi tra quelli della NATO a consentire il loro ingresso, che fino al 1999 era destinato a restare un sogno nel cassetto.
Sì alla divisa pre maman in Marina
Le donne in divisa sono state una conquista e per loro oggi arriva un altro traguardo importante. La Marina Militare Italiana, infatti, ha deciso di includere nel guardaroba dei capi pre maman, per le donne in servizio che non vogliono rinunciare alla divisa durante la gravidanza. La richiesta è partita da loro, desiderose di sentirsi a proprio agio nella tanto amata uniforme, senza doverci rinunciare per forza. Ecco dunque il via libera a giacche e pantaloni modellati appositamente sul corpo di una donna che si appresta a diventare mamma.
Nessuna differenza con l'uniforme tradizionale, resa soltanto più comoda e più funzionale. La divisa pre maman si va dunque ad aggiungere a quelle ufficiali: invernale, estiva e operativa. Queste sono a loro volta suddivise in diverse tipologie. Quella invernale femminile, per esempio, differisce a seconda che sia quella di gala, da sera, con mantellina o con cappotto. Quelle estive a differenza delle precedenti sono bianche e più leggere, molto diverse chiaramente da quelle operative, che prevedono anche abbigliamento da navigazione. Il via libera all'uniforme pre maman lo si deve all'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, che ha accolto la richiesta piacevolmente colpito dalla dedizione dimostrata.