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Menzione speciale ai Pulitzer per Darnella Frazier: filmò col cellulare l’agonia di George Floyd

Il consiglio di amministrazione del Pulitzer ha deciso di assegnare una menzione speciale a Darnella Frazier. L’anno scorso l’allora 17enne filmò col cellulare gli 8 interminabili minuti di agonia di George Floyd.
A cura di Giusy Dente
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Il premio Pulitzer è sicuramente il riconoscimento più prestigioso in campo giornalistico: anche solo ambire a poterlo vincere è un sogno, figuriamoci vincerlo davvero! Il premio si compone di 22 categorie e quest'anno in buona parte di queste coloro che hanno portato a casa il premio avevano affrontato un argomento in particolare: la pandemia. Ma anche le rivolte dopo la morte di George Floyd hanno avuto un posto rilevante e in questo senso, tra i vincitori, spicca sicuramente lo Star Tribune, per la sua copertura accurata delle proteste. Ma se il mondo ha potuto conoscere la storia di Floyd e ha potuto, purtroppo, anche vedere come è stato ucciso, lo si deve a una giovane donna molto coraggiosa. Quel giorno uscendo di casa Darnella Frazier, allora appena 17enne, mai si sarebbe immaginata che stava camminando dritta verso un Pulitzer.

La morte di George Floyd

È il 25 maggio 2020: George Floyd è disteso con la faccia rivolta a terra, ha le manette ai polsi, è impossibilitato a compiere qualunque movimento perché su di lui c'è un agente che gli schiaccia il collo col ginocchio. "I can't breathe" dice: non riesce a respirare, gli manca l'aria, perde i sensi. A nulla serve il trasporto in ospedale: l'uomo, un afroamericano di 46 anni, viene dichiarato morto all'Hennepin County Medical Center. Quanto accaduto quella sera ha avuto un'enorme risonanza mediatica: i video dell'agonia di George Floyd hanno fatto il video del mondo, dimostrando ancora una volta il razzismo e l'abuso di potere della polizia sulle persone nere, già emerso in casi simili. Il clamore per la vicenda ha acceso numerose proteste e rivolte che da Minneapolis si sono diffuse poi anche nel resto degli Stati Uniti, per dire basta al razzismo e alla discriminazione. Chiedere giustizia per George Floyd è diventato qualcosa di più: chiedere giustizia per gli ultimi e per i dimenticati, per coloro la cui voce viene messa a tacere dal rumore dell'odio e della violenza.

Premio speciale per la donna che filmò la morte di Floyd

Darnella Frazier non è una giornalista professionista. Quello che ha fatto però lo ha fatto spinta ugualmente dal desiderio di verità e giustizia. Quando, quel 25 maggio 2020, era uscita per fare una passeggiata, mai avrebbe immaginato di trovarsi davanti alla scena che invece ha poi ripreso col suo telefono e che probabilmente non dimenticherà mai. La 18enne era presente mentre George Floyd moriva e non ci ha pensato due volte a testimoniare l'accaduto, per portarlo a un'attenzione maggiore e soprattutto affinché potesse in qualche modo fare da monito per il futuro. Il suo video "ha stimolato le proteste contro la brutalità della polizia in tutto il mondo, evidenziando il ruolo cruciale dei cittadini nella ricerca della verità e della giustizia da parte dei giornalisti": questo il commento di chi le ha voluto assegnare un premio Pulitzer. La menzione speciale alla 18enne arriva dopo che ha anche testimoniato al processo per omicidio dell'agente Derek Chauvin. Su Instagram la ragazza nell'ultimo anno ha continuato spesso a ricordare Floyd e la sua famiglia, a chiedere giustizia, a sensibilizzare in nome di un mondo davvero uguale per tutti: "Questo mondo è così malvagio e ingiusto. I neri sono i meno protetti. Questo è un campanello d'allarme per me! Il cambiamento deve avvenire e la giustizia deve essere servita! Non si tratta di neri contro bianchi, si tratta di bene contro male".

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