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Mal d’autunno: perché il cambio di stagione ci rende più tristi e meno attivi

Settembre è un mese di nuovi inizi e nuove sfide. E sono tante le persone che non riescono ad affrontarlo serenamente. Per qualcuno si tratta semplicemente di mal d’autunno, una tristezza passeggera, per altri invece si tratta di un disturbo patologico, il SAD, disturbo affettivo stagionale. Quali sono le differenze e come affrontarlo lo spiega la psicologa Lucilla Castrucci.
Intervista a Dott.ssa Lucilla Castrucci
Medico, specialista in psicologia clinica
A cura di Francesca Parlato
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Che ci fosse una relazione tra il cambio di stagione e il cambio di tono dell'umore l'aveva già osservato Ippocrate, 400 anni prima di Cristo. Non dobbiamo quindi stupirci se ci sentiamo depressi o tristi in questi giorni in cui il meteo sta cambiando e la fine dell'estate è stata sancita anche dal calendario. Il mal d'autunno infatti, da un punto di vista chimico, è strettamente legato proprio al ciclo della luce: "I recenti studi di cronobiologia hanno messo in evidenza che la luce influenza la produzione di alcuni ormoni e di alcuni neurotrasmettitori – ha spiegato a Fanpage.it la dottoressa Lucilla Castrucci, medico specialista in psicologia clinica e presidente dell'Associazione Maind – Un cambiamento nella produzione di queste molecole genera anche un cambiamento dello stato umorale". 

SAD: Disturbo Affettivo Stagionale

Per alcune persone però la tristezza e la depressione procurata dal cambio di stagione è più che un malessere passeggero. Per capire cosa vuol dire pensiamo all'ansia e alla depressione: "Di per sé non si tratta di stati patologici, se ho avuto un lutto è normale che io sia depresso, se devo fare un esame non è strano che io provi ansia. Ma l'intensità e la durata di queste esperienze emotive fanno la differenza tra il normale e il patologico". SAD (che in inglese vuol dire triste) sta per Disturbo Affettivo Stagionale: "Per alcune persone – chiarisce la dottoressa Castrucci – l'abbassamento del tono dell'umore ha una durata e un'intensità che non possiamo definire normale. Il SAD è un disturbo cronico e atipico: cronico perché si tratta di soggetti che a ogni cambio di stagione presentano questi sintomi e atipico perché pur avendo un umore depresso, se trovano un motivo per essere felici, riescono a gioirne. A differenza di chi invece soffre di depressione e basta". 

Chi soffre di SAD dorme e mangia di più

Oltre uno stato depressivo e triste, chi soffre di questo disturbo avrà delle ricadute anche sul sonno e sull'alimentazione: "Mentre alcune forme di depressione si associano anche all'ansia e quindi il sonno può essere disturbato, chi soffre di SAD tende ad aumentare le ore di sonno". Anche in questo caso c'è una spiegazione scientifica: "Una delle due molecole maggiormente coinvolta dal cambio di esposizione alla luce è la melatonina (la molecola del sonno). Quando ci sono meno ore di luce, c'è un'iper produzione di melatonina, che si produce proprio in base ai ritmi circadiani, e questo causa la necessità di dormire più a lungo. Si tratta di persone che non solo tendono a dormire di più ma sono anche meno attive". E poi c'è la questione dell'appetito, carboidrati e zuccheri sono i migliori amici di chi soffre di questo disturbo. A influenzare l'umore però è anche la mancanza di serotonina: "Secondo alcune ricerche  quando le ore di luce diminuiscono si altera anche la produzione della molecola SERT, la cui funzione è il trasporto della serotonina, l'ormone del buonumore, alle sinapsi cerebrali". 

Non è solo una questione di chimica

Ma soffrire di mal d'autunno non vuol dire necessariamente soffrire di un disturbo patologico, per il quale è sempre consigliato un parere e l'aiuto di un esperto. E al di là dei fattori chimici, e della loro acclarata incidenza sul nostro umore, ci sono anche altri motivi per cui è molto comune essere più tristi o depressi in questo periodo: "Il cambio di stagione, specialmente il passaggio estate – autunno, corrisponde a un cambio di ritmi di vita. E non tutti reagiscono allo stesso modo. C'è chi li affronta serenamente e chi invece rischia di farsi sopraffare". Settembre è per certi versi un mese molto simile a gennaio: grandi promesse, nuovi inizi, ripensamenti, separazioni (pensiamo a chi ha passato le vacanze estive in compagnia della famiglia lontana) e per qualcuno anche cambiamenti di vita. "Ogni nuovo inizio può corrispondere a un momento di grande stress e questo può procurare difficoltà"Quest'anno poi la situazione è stata ancora più complicata dal Coronavirus. Per molte persone si rientra a una vita ‘normale' dopo mesi e mesi di quarantena e smart working: "I disturbi di ansia e depressione, la letteratura scientifica sta iniziando a dircelo, sono in netto aumento". 

Come affrontare il mal d'autunno

Per affrontare però il rientro serenamente senza rischiare di essere risucchiati dal vortice di settembre, la parola d'ordine è programmazione: "Organizziamo un programma in cui mettiamo nero su bianco cosa dobbiamo fare e che tempi abbiamo per la nostra vita autunnale. In questo modo già riusciremo a contenere lo stress e poi se per esempio siamo stati a contatto con la famiglia e soffriamo la separazione cerchiamo di programmare delle occasioni sociali per rivivere le emozioni positive che abbiamo vissuto in estate". Può sembrare più facile a dirsi che a farsi: "Purtroppo non sarà semplice, perché il rischio è quello di essere ingoiati dai ritmi che riprendono, ma l'obiettivo deve essere proprio mantenere il controllo". 

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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