Mal d’autunno: perché il cambio di stagione ci rende più tristi e meno attivi
Che ci fosse una relazione tra il cambio di stagione e il cambio di tono dell'umore l'aveva già osservato Ippocrate, 400 anni prima di Cristo. Non dobbiamo quindi stupirci se ci sentiamo depressi o tristi in questi giorni in cui il meteo sta cambiando e la fine dell'estate è stata sancita anche dal calendario. Il mal d'autunno infatti, da un punto di vista chimico, è strettamente legato proprio al ciclo della luce: "I recenti studi di cronobiologia hanno messo in evidenza che la luce influenza la produzione di alcuni ormoni e di alcuni neurotrasmettitori – ha spiegato a Fanpage.it la dottoressa Lucilla Castrucci, medico specialista in psicologia clinica e presidente dell'Associazione Maind – Un cambiamento nella produzione di queste molecole genera anche un cambiamento dello stato umorale".
SAD: Disturbo Affettivo Stagionale
Per alcune persone però la tristezza e la depressione procurata dal cambio di stagione è più che un malessere passeggero. Per capire cosa vuol dire pensiamo all'ansia e alla depressione: "Di per sé non si tratta di stati patologici, se ho avuto un lutto è normale che io sia depresso, se devo fare un esame non è strano che io provi ansia. Ma l'intensità e la durata di queste esperienze emotive fanno la differenza tra il normale e il patologico". SAD (che in inglese vuol dire triste) sta per Disturbo Affettivo Stagionale: "Per alcune persone – chiarisce la dottoressa Castrucci – l'abbassamento del tono dell'umore ha una durata e un'intensità che non possiamo definire normale. Il SAD è un disturbo cronico e atipico: cronico perché si tratta di soggetti che a ogni cambio di stagione presentano questi sintomi e atipico perché pur avendo un umore depresso, se trovano un motivo per essere felici, riescono a gioirne. A differenza di chi invece soffre di depressione e basta".
Chi soffre di SAD dorme e mangia di più
Oltre uno stato depressivo e triste, chi soffre di questo disturbo avrà delle ricadute anche sul sonno e sull'alimentazione: "Mentre alcune forme di depressione si associano anche all'ansia e quindi il sonno può essere disturbato, chi soffre di SAD tende ad aumentare le ore di sonno". Anche in questo caso c'è una spiegazione scientifica: "Una delle due molecole maggiormente coinvolta dal cambio di esposizione alla luce è la melatonina (la molecola del sonno). Quando ci sono meno ore di luce, c'è un'iper produzione di melatonina, che si produce proprio in base ai ritmi circadiani, e questo causa la necessità di dormire più a lungo. Si tratta di persone che non solo tendono a dormire di più ma sono anche meno attive". E poi c'è la questione dell'appetito, carboidrati e zuccheri sono i migliori amici di chi soffre di questo disturbo. A influenzare l'umore però è anche la mancanza di serotonina: "Secondo alcune ricerche quando le ore di luce diminuiscono si altera anche la produzione della molecola SERT, la cui funzione è il trasporto della serotonina, l'ormone del buonumore, alle sinapsi cerebrali".
Non è solo una questione di chimica
Ma soffrire di mal d'autunno non vuol dire necessariamente soffrire di un disturbo patologico, per il quale è sempre consigliato un parere e l'aiuto di un esperto. E al di là dei fattori chimici, e della loro acclarata incidenza sul nostro umore, ci sono anche altri motivi per cui è molto comune essere più tristi o depressi in questo periodo: "Il cambio di stagione, specialmente il passaggio estate – autunno, corrisponde a un cambio di ritmi di vita. E non tutti reagiscono allo stesso modo. C'è chi li affronta serenamente e chi invece rischia di farsi sopraffare". Settembre è per certi versi un mese molto simile a gennaio: grandi promesse, nuovi inizi, ripensamenti, separazioni (pensiamo a chi ha passato le vacanze estive in compagnia della famiglia lontana) e per qualcuno anche cambiamenti di vita. "Ogni nuovo inizio può corrispondere a un momento di grande stress e questo può procurare difficoltà". Quest'anno poi la situazione è stata ancora più complicata dal Coronavirus. Per molte persone si rientra a una vita ‘normale' dopo mesi e mesi di quarantena e smart working: "I disturbi di ansia e depressione, la letteratura scientifica sta iniziando a dircelo, sono in netto aumento".
Come affrontare il mal d'autunno
Per affrontare però il rientro serenamente senza rischiare di essere risucchiati dal vortice di settembre, la parola d'ordine è programmazione: "Organizziamo un programma in cui mettiamo nero su bianco cosa dobbiamo fare e che tempi abbiamo per la nostra vita autunnale. In questo modo già riusciremo a contenere lo stress e poi se per esempio siamo stati a contatto con la famiglia e soffriamo la separazione cerchiamo di programmare delle occasioni sociali per rivivere le emozioni positive che abbiamo vissuto in estate". Può sembrare più facile a dirsi che a farsi: "Purtroppo non sarà semplice, perché il rischio è quello di essere ingoiati dai ritmi che riprendono, ma l'obiettivo deve essere proprio mantenere il controllo".