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Lella Curiel in Made in Italy: chi è la stilista “intellettuale” che trasforma l’arte in abiti

Lella Curiel ha ereditato il mestiere dalla madre Gigliola, che vestiva le signore milanesi per la Prima della Scala. Oggi la stilista lombarda, classe 1943, lavora insieme alla figlia e ha potuto vedere il suo “alter ego” nella serie tv “Made in Italy” dove viene interpretata da Nicoletta Romanoff.
A cura di Beatrice Manca
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Per i suoi abiti ispirati all'arte si è guadagnata il soprannome di "intellettuale della moda": Lella Curiel è una delle grandi signore dell'eleganza milanese che hanno contribuito alla nascita del sistema moda negli anni Settanta, insieme ai Missoni, Ferré e Armani. Madame Curiel è una dei tanti designer che compaiono nella serie tv Made in Italy, ambientata in un'immaginaria rivista di moda di quel periodo. La protagonista Irene, aspirante giornalista, si aggiudica un servizio fotografico proprio con gli abiti della stilista che nella serie è interpretata da Nicoletta Romanoff. Figlia d'arte, ha respirato eleganza fin da bambina nell'atelier della madre: oggi Curiel ha showroom anche in Giappone e negli Stati Uniti.

Una dinastia di stiliste: nonna, madre e figlia

Lella Curiel, classe 1943, è figlia d'arte: il suo vero nome è Raffaella Bettinelli, ma prese il cognome della madre per proseguire la sua attività. Gigliola Curiel infatti aveva una boutique che vestiva tutte le più eleganti signore milanesi negli anni del boom economico: le sue clienti facevano la coda soprattutto per l'appuntamento più importante della stagione, la Prima della Scala. Tra le modelle che indossavano i suoi abiti c'era anche una giovanissima Marta Marzotto. Il mestiere di designer faceva parte della storia di famiglia, fin dalla prozia Ortensia, sarta di professione. L'attività di famiglia è stata tramandata di generazione in generazione fino ad arrivare nelle mani di Raffaella (per tutti Lella) che negli anni Settanta prese il posto della madre scomparsa prematuramente. Oggi il suo braccio destro è la figlia Gigliola, chiamata come la nonna.

Raffaella Curiel con la figlia Gigliola
Raffaella Curiel con la figlia Gigliola

Dal "curiellino" agli abiti ispirati ai dipinti

Il capo simbolo della sartoria era il "curiellino", un tubino da cocktail perfetto a tutte le ore del giorno, che rivaleggiava con la "petite robe noir" inventata da mademoiselle Chanel. Sotto la guida di Lella Curiel  l'eccellenza artigianale della sartoria incontrò il design contemporaneo: famosi i suoi tailleur, indossati anche da Margaret Thatcher e da Hillary Clinton. In tutte le collezioni di Lella Curiel c'è un forte legame con la storia dell'arte: le geometrie di Giacomo Balla, i colori di Frida Kahlo, le ninfee di Claude Monet e via ancora fino al Rinascimento. Un elemento che viene sottolineato anche nell'episodio di Made in Italy: la protagonista Irene ottiene il servizio proprio riconoscendo i riferimenti pittorici della Curiel. La stilista ha avuto occasione di vedere il suo "doppio" nella serie tv: in un'intervista a Sorrisi e Canzoni tv però ha voluto precisare che le vicende che la riguardano sono frutto di fantasia.

Lella Curiel alla Prima della Scala nel 2010
Lella Curiel alla Prima della Scala nel 2010
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