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Le vagine sono tutte diverse e sono belle proprio perché uniche, come noi

Le vagine non sono tutte uguali. Ogni donna ha una vulva unica per forma e colore e non c’è da vergognarsene. Non bisogna sentirsi sbagliate per questo né per qualunque altro aspetto fisico che ci sembra ‘diverso’ o non ‘perfetto’. Un rapporto sano con il proprio corpo, tutto da scoprire, è il primo passo per vivere con serenità la propria sfera intima, cosa che purtroppo soprattutto durante l’adolescenza risulta difficile (come ci insegna la serie tv Netflix Sex Education).
A cura di Giusy Dente
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via Instagram @gilliana
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Vagina a sbuffo, a tulipano, a tenda, a ferro di cavallo: i genitali femminili non sono tutti perfettamente uguali a quelli disegnati sui libri di anatomia: variano di persona in persona e subiscono ulteriori cambiamenti nel corso del tempo. Alcune donne sviluppano un sentimento di insicurezza al riguardo, magari a causa di un commento indelicato, di un'esperienza negativa con un partner o semplicemente della poca informazione in materia. E invece ogni vulva è diversa dall'altra, unica per forma e per colore: così come unica è ciascuna donna.

Ogni vulva è unica e bella (come dice Aimee)

Di recente è sbarcata su Netflix la terza stagione di Sex Education. La serie tv affronta in modo leggero, ma con adeguato approfondimento, tutte le tematiche legate alla scoperta del proprio corpo in età adolescenziale, quando la curiosità verso il sesso è molto forte, ma controbilanciata da normalissimi timori e purtroppo tanti tabù. In questo il ruolo dei genitori e della scuola è fondamentale per accompagnare i ragazzi in un approccio quanto più sano possibile, che non generi ulteriori ansie, ma renda piuttosto consapevoli di ciò che si sta facendo, senza viverlo con senso di colpa o vergogna.

via Instagram @exeducation
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Uno dei personaggi per esempio, Aimee, sviluppa un rapporto complicato col sesso in seguito a una molestia e vive con un certo imbarazzo la propria fisicità, anche perché si sente ‘imperfetta'. In particolare a causarle disagio è la forma della propria vagina (o meglio vulva, come le viene poi spiegato), diversa da quella vista sotto forma di modellino anatomico nello studio della sua terapeuta. La sua, dice, ha le labbra di diversa lunghezza. Ma la donna le spalanca un vero e proprio mondo a lei sconosciuto, spiegandole che le vagine non sono affatto tutte uguali e che non ne esistono di belle o di brutte: sono tutte a modo loro uniche. Nasce in lei una vera e propria passione per le varie forme di vagina, che mette in pratica realizzando dei cupcakes a tema: storta, con peli, senza peli, con le mestruazioni.

via Pexels
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Facciamo un passo indietro: innanzitutto il termine vagina è improprio quando ci si riferisce ai genitali esterni. I genitali femminili sono composti dalla vagina, che è la parte interna non visibile a occhio nudo e dalla vulva, che è la parte esterna visibile. Quest'ultima cambia da donna a donna, ciascuna ha forma e colori unici, proprio come unica è ciascuna donna. C'è chi ce l'ha più scura, chi ha il labbro più lungo dell'altro, chi più carnosa. Anche l'età influisce, perché come qualunque parte del corpo invecchia e cambia aspetto.

Impariamo a volerci bene

Volersi bene e voler bene al proprio corpo è il primo passo per vivere con serenità anche la propria sfera intima, per esplorare al meglio la sfera della sessualità. Per alcune ragazze le caratteristiche della propria vulva diventano un problema, come se ci fosse uno standard unico giusto a cui aderire: e se non è così ci si sente inadeguate, sbagliate. Vale con la percezione del corpo in generale, che purtroppo è vincolata a tanti stereotipi di perfezione e a un ossessivo bisogno di omologazione. Soprattutto da adolescenti quello di ‘essere come gli altri' è un bisogno radicato: si vuole fare gruppo, ci si vuol sentire parte integrante di qualcosa e l'idea di non essere uguali al resto dei coetanei spaventa.

Quello che bisognerebbe invece imparare ad esaltare è l'unicità che ci contraddistingue. Basti pensare che c'è anche chi dell'unicità della vulva ha fatto un'opera d'arte. Si tratta dello scultore Jamie McCartney. Il suo The great wall of Vagina è una parete su cui ha posizionato ben 400 calchi di vagine e non ce n'è una uguale all'altra! Questo proprio per testimoniare la bellezza che c'è dietro questa diversità, che altro non è se non la bellezza che c'è nell'unicità piuttosto che nella cosiddetta perfezione.

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