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Le linee guida dell’OMS sull’attività fisica: anche pochi passi al giorno fanno bene alla salute

Le nuove linee guida dell’OMS in relazione all’attività fisica hanno come motto: “Ogni movimento conta”. Rinunciare a prendere l’ascensore, limitare l’uso della macchina sono tutti modi per combattere la sedentarietà. La dottoressa De Mei e la dottoressa Spinelli dell’Istituto Superiore di Sanità ci spiegano perché è importante praticare ogni giorno attività fisica e quali sono i benefici per il nostro organismo.
Intervista a Dott.ssa Barbara De Mei e Dott.ssa Angela Spinelli
Istituto Superiore di Sanità
A cura di Francesca Parlato
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"Every move counts", ovvero "Ogni movimento conta": è questo il motto delle nuove linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità in relazione all'attività fisica. Non bisogna per forza avere una motivazione da atleti, correre per ore o macinare chilometri in bicicletta. L'importante è muoversi perché qualsiasi attività, che sia ballare, fare lavori domestici oppure fare le scale di casa a piedi, è in grado di apportare degli effetti positivi sulla nostra salute. "Questo slogan – spiegano le esperte dell‘Istituto Superiore di Sanità, Angela Spinelli e Barbara De Mei, rispettivamente direttrice del Centro Nazionale per la Prevenzione delle Malattie e la Promozione della Salute e direttrice del Reparto per la Sorveglianza dei fattori di rischio e Strategie di Promozione della Salute – si collega anche ad altri due messaggi fondamentali delle nuove linee guide dell'OMS, e cioè che “Fare un po’ di attività fisica è meglio di niente” e che aumentare la quantità permette di ottenere ulteriori benefici per la salute”.

L'attività fisica nel nostro quotidiano

Rinunciare all'ascensore e prendere le scale, fare piccoli tratti a piedi limitando l'uso dell'automobile, portare a spasso il cane, fare giardinaggio: sono tutte attività che ci fanno bene e per cui non è richiesto un tempo extra da aggiungere alle nostre giornate già fin troppo impegnate. "Diversi fattori possono rappresentare un ostacolo allo svolgimento di uno sport, come appunto la mancanza di tempo o la scarsa motivazione, ma si può trarre un vantaggio anche solo svolgendo degli esercizi moderati, delle piccole quantità di movimento ogni volta che se ne presenti l’occasione nel corso della giornata. Queste scelte quotidiane non richiedono tempo aggiuntivo, non sono costose e sono quindi accessibili a tutti". Mentre nelle precedenti linee guida l'OMS consigliava di dedicare a ogni attività un minimo di dieci minuti, questo limite oggi è stato superato. "Proprio perché qualsiasi movimento conta". 

Mai più sedentari

Con le nuove linee guida è cambiato anche la definizione di sedentarietà, che abbraccia un concetto più largo, non legato soltanto al semplice star seduti. "Riguardo ai comportamenti sedentari, le nuove Linee guida non riportano indicazioni quantitative – spiegano le esperte – ma per le diverse fasce di età e gruppi specifici si raccomanda in generale una riduzione del tempo trascorso in condizioni di inattività e un incremento di attività fisica". Ad esempio ai ragazzi è consigliato di limitare il tempo trascorso con smartphone e computer, mentre agli adulti e agli anziani si consigli di praticare una leggera attività fisica quotidiana proprio per contrastare l'abitudine alla sedentarietà: "I benefici per la salute si apprezzano anche nei soggetti che pur mantenendo un livello basso di movimento, riducono il tempo trascorso in stato di sedentarietà". I rischi di uno stile di vita poco attivo non sono pochi: "Aumentano le possibilità di andare incontro a ipertensione e patologie cardiovascolari, a osteoporosi, artrosi, diabete e patologie metaboliche, tumori, malattie neurodegenerative, ed è associato anche a un aumento di mortalità". Il movimento inoltre è anche consigliato per preservare la nostra salute mentale: "L’attività fisica procura uno stato di benessere al nostro organismo e svolge anche un ruolo protettivo nei confronti dello stress e di stati emotivi complessi".

Italiani: un popolo di pigri

Non possiamo definirci un popolo di sportivi. Secondo le ultime rilevazioni del Sistema di Sorveglianza PASSI dell’ISS il 29% dei 18-69enni è da considerarsi sedentario. "Una prevalenza che aumenta con l’avanzare dell’età ed è maggiore fra le donne e fra le persone con uno status socioeconomico più svantaggiato. Il gradiente geografico mostra valori più elevati al Sud, dove la quota di sedentari in alcuni casi supera il 40% della popolazione". Quello che incuriosisce di questi dati riguarda però la percezione dell'attività svolta: "Il 23% dei sedentari ritiene di praticare livelli sufficienti di attività fisica". Più si va avanti con l'età e più il livello di sedentarietà cresce. "Nella popolazione over65 (dati 2016-2019 rilevati dalla Sorveglianza PASSI d’Argento) la quota di sedentari corrisponde al 40% (64% negli over85). Anche per questa fascia di popolazione le donne, le persone con livello di istruzione inferiore, economicamente in difficoltà e i residenti al Sud presentano livelli di sedentarietà più alti".

Bambini e sport

La relazione adolescenti e attività fisica non è molto diversa da quella degli adulti. "Dalla lettura dei dati dell’indagine HBSC 2018 (Health Behaviour in School-aged Children – HBSC Italia, condotta su un campione nazionale di 11, 13 e 15enni) viene fuori che soltanto un adolescente su dieci pratica almeno un’ora al giorno di attività fisica tutti i giorni, e tendenzialmente i maschi sono più attivi delle femmine".  E se invece vogliamo analizzare nel dettaglio i comportamenti sedentari viene fuori in quadro tutt'altro che roseo: "Durante il tempo libero nei giorni di scuola più di un quarto dei ragazzi trascorre oltre due ore al giorno davanti a schermi (TV/video/DVD e altre forme di intrattenimento), e oltre un adolescente su quattro gioca al computer, alla console, sul tablet, sullo smartphone o altri device, con valori in aumento dopo gli 11 anni". Anche per i bambini della scuola primaria la sedentarietà sembra essere una vera e propria abitudine: "Nel 2019, dallo studio "OKkio alla Salute", il 20% dei bambini è risultato non aver svolto attività fisica il giorno precedente lo svolgimento dell’indagine. Ed è venuto fuori anche che il 45% ha l'abitudine di trascorrere più di due ore al giorno davanti a schermi ". Anche in questo caso c'è un problema di cattiva percezione: "Quasi il 60% delle mamme di bambini fisicamente poco attivi ha dichiarato di ritenere che il proprio figlio svolga attività fisica adeguata".

Cosa è cambiato con la pandemia

Mai come quest'anno però abbiamo sentito di avere un alibi alla nostra pigrizia. Con la pandemia, le palestre chiuse e i parchi off limits, tenersi in allenamento è stato effettivamente davvero complicato, se nn addirittura impossibile. "L’Organizzazione Mondiale della Sanità, i vari organismi internazionali, il nostro Ministero della Salute e l’Istituto Superiore della Sanità hanno ribadito anche durante la pandemia l'importanza dell'attività fisica e cercato di fornire delle indicazioni per un suo svolgimento anche nelle proprie case".  Diminuire il più possibile la sedentarietà è un obiettivo che tutti, bambini, adulti e anziani, dobbiamo prefiggerci. "L'attività fisica – ribadiscono la dottoressa Spinelli e la dottoressa De Mei – influisce sulla qualità della vita, migliora lo stato di salute generale e il grado di soddisfazione personale, promuove il benessere psicofisico e la creazione di relazioni sociali. Per questo tutti dovrebbero adottare uno stile di vita attivo adeguato alle loro capacità e condizioni e, indipendentemente dal livello di partenza, aumentare gradualmente l’attività fisica svolta". Nessuna scusa, basta poco per iniziare, perché ogni movimento conta.

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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