Fendi, capi intramontabili per il prossimo inverno: svolta minimal sulla passerella di Milano
Linee pulite, palette neutra, pezzi classici che non passano mai di moda: la donna Fendi immaginata da Kim Jones è votata all'essenziale, quasi monacale. Durante la Milano Fashion Week abbiamo assistito a una vera e propria svolta nello stile eclettico della casa di moda romana dovuta al cambio di designer. Quella che ha sfilato infatti oggi è la prima collezione prêt-à-porter autunno inverno disegnata dal nuovo direttore creativo Kim Jones, già designer di Dior Uomo, che ora affianca Silvia Venturini Fendi.
In passerella si sono alternati abiti scivolati e longuette aderenti, maglioni dal taglio crop e cappotti rigorosi, tutti indossati con stivali anni Settanta e borse portate a mano. Nessun guizzo eccentrico, nessun gioco di volumi né di colori: la collezione Autunno/Inverno 2021-22 riporta ordine nel guardaroba, proponendo una serie di pezzi senza tempo che non inseguono nessuna tendenza.
La collezione Autunno/Inverno 2021-22 di Fendi
Il nuovo capitolo di Fendi firmato Kim Jones si è aperto con una sfilata dai toni sobri ed essenziali: le modelle hanno sfilato in una scenografia con strutture di vetro che mostravano capitelli e rovine romane, come in un grande museo. Anche gli abiti si ispirano a questa di idea di moda sospesa fuori dal tempo: Kim Jones ha immaginato pezzi classici e intramontabili, dal cappotto cammello agli stivali con il tacco anni Settanta, maglioni di cachemere, blazer neri e borse dal design pulito. Il dettaglio di stile sono le stole lunghe fino ai piedi con le maxi frange. La palette cromatica si orienta sui toni neutri: dal beige si passa al marrone, si arriva al grigio e ai toni del ghiaccio fino al bianco magnolia e al rosa malva.
Questa morbidezza cromatica viene spezzata dal nero solo per pochissime uscite. Allo stesso modo, le silhouette degli abiti accarezzano il corpo: vestiti scivolati come sottovesti, gonne in maglia aderenti abbinate a crop top en pendant o a camicie annodate, chemisier che fluttuano a ogni passo. Insomma, il trionfo del leisurewear, lo stile comodo e soft.
La moda cerca l'essenziale
A ispirare questi capici pratici ed essenziali sono le stesse donne che hanno guidato la Maison per generazioni. "La famiglia Fendi è composta da donne di intelletto, grandi lavoratrici – ha spiegato lo stilista in una nota – una dinastia potente che voglio celebrare con la collezione". Un altro cambio di passo evidente è il no logo: è finita l'epoca della doppia F bene in vista che campeggiava su maglie e giacche. Sopravvive giusto il monogramma sui collant velati che accompagnano le modelle. Anche le fantasie sono rarefatte, con l'unica eccezione degli stivali pitonati.
Questa settimana della moda scandisce un anno esatto dallo scoppiare della pandemia in Italia: lo scorso febbraio, la notizia dei primi casi di Covid accertati in Lombardia arrivò proprio durante le sfilate. L'anno che è trascorso è stato segnato dai sacrifici, dalle rinunce e dall'isolamento in casa: la moda sembra aver recepito il messaggio e si è orientata su un mood più sobrio, sull'understatement del lusso. Non c'è più voglia di eccessi e frivolezzi: la sfilata di Fendi segna una nuovo corso della Maison, più in linea con un mondo sconvolto dalla pandemia.