La dieta universale per il pianeta: il regime alimentare ideale per la salute e per l’ecologia
Scegliere se mangiare una zuppa di legumi o un hamburger con patate fritte può avere influenza anche sull'ambiente oltre che sulla nostra salute? La risposta a questa domanda arriva da un recente articolo pubblicato su The Nutrition source la guida scientifica del Dipartimento di Nutrizione dell'Università di Harvard, ed è sì. "Allo stesso modo in cui alimenti diversi possono avere un impatto diverso sulla salute dell'uomo, gli stessi possono avere un diverso impatto sull'ambiente". L'attenzione verso l'alimentazione, e anche per l'ecologia, sta crescendo in maniera esponenziale, ma secondo l'articolo di The Nutrition Source: "il modello alimentare, è ancora caratterizzato dalla presenza di prodotti molto processati e altamente calorici, ricchi di carboidrati raffinati, zuccheri aggiunti e grassi. Un modello dietetico insostenibile, non solo per la salute, ma anche da un punto di vista produttivo: tra le cause del cambiamento climatico, della perdita di biodiversità e di cambiamenti drastici nell'uso della terra e delle acque".
La dieta universale per il pianeta
L'obiettivo è ambizioso. A gennaio 2019 la commissione Eat Lancet (tra i componenti: il professor Walter Willett dell'Università di Harvard, e Tim Lang docente di Food Policy all'Università di Londra e inventore del concetto di chilometro zero), ha presentato un modello di "Dieta universale per il pianeta" estremamente flessibile e quindi adatto a popolazioni con abitudini e stili alimentari molto diversi, per una dieta sana e sostenibile, con lo scopo, entro il 2050 di raddoppiare il consumo di frutta, verdura, legumi e dimezzare quello di carne, in particolare di carne rossa. Addirittura, secondo gli studi della commissione, adottando questo tipo di regime alimentare, si potrebbe ridurre dal 19 al 23% il numero di decessi prematuri tra gli adulti.
Come prepararsi alla dieta per il pianeta
La dieta universale redatta dalla Commissione Eat Lancet e riportata da The Nutrition Source, prevede un apporto giornaliero, per un adulto di 30 anni e 70 kg di peso, di 2500 calorie e 5 pasti al giorno (colazione, spuntino, pranzo, spuntino e cena). Per il pasto principale, per capire in termini di quantità cosa dovrebbe contenere, immaginiamo un piatto diviso in due. In una metà troviamo frutta e verdure, l'altra metà dovrebbe invece contenere, in ordine decrescente di quantità: cereali integrali, fonti proteiche vegetali (ad esempio legumi e noci), oli vegetali insaturi, latticini, proteine animali (carni rosse, agnello, pollo, pesce e uova), zuccheri aggiunti e verdure amidacee (patate). Ecco alcuni consigli stilati direttamente dagli studiosi di Harvard per prepararsi a questo nuovo tipo di dieta:
- L'apporto di calorie giornaliero consigliato dalla commissione Eat Lancet è di 2500 calorie (calcolato su un adulto medio). Ovviamente, spiegano da Harvard, bisognerà tenere conto di età, peso e attività fisica.
- Il modello dietetico è abbastanza flessibile e si adatta a diversi tipi di abitudini. Il consumo di carne è ridotto al minimo ma non è del tutto azzerato e esistono diverse opzioni per onnivori, vegani e vegetariani.
- Anche se alcuni alimenti sono indicati in grammi e potrebbe essere difficile pesarli (ad esempio le uova) basta tenere conto del consumo settimanale previsto e non sforare.