Dieta dell’indice glicemico: come funziona
Avete sempre pensato che per tenervi in forma e per evitare problemi cardiaci e malattie come diabete e tumori fosse necessario eliminare zuccheri e carboidrati dalla vostra dieta? Vi siete sempre sbagliati. E' essenziale solo tenere sotto controllo l'indice glicemico, cioè l'indicatore che misura la velocità con cui i carboidrati fanno salire i livelli di glicemia nel sangue.
A seconda della loro complessità, i carboidrati riescono a trasformarsi più o meno velocemente in zucchero all’interno del sangue ed esistono cibi che, pur contenendo glucosio, non provocano dei picchi di glicemia. Le carote bollite, ad esempio, hanno un indice glicemico elevatissimo quasi quanto il glucosio, con l’unica differenza che contengono pochissimi carboidrati. Per calcolare l'indice glicemico bisogna moltiplicare quello di un determinato cibo per i grammi di carboidrati presenti nella porzione che si sta per mangiare e dividere poi per 100. A questo punto diventa semplice distinguere tra carboidrati “cattivi” e “buoni” in base alla loro capacità di innalzare o meno i livelli di glicemia.
“Per orientarsi nel mondo dei carboidrati, bisogna lasciare perdere la divisione tra zuccheri complessi e semplici, ovvero farine, pasta, riso, pane e patate, e glucosio, fruttosio, saccarosio, miele. Il consiglio è sempre stato quello di preferire i primi ai secondi perché la loro struttura complessa garantisce un assorbimento lento, ma le cose non stanno esattamente così”, ha spiegato Nicola Sorrentino, medico chirurgo e specialista in Scienza dell’Alimentazione e Dietetica, Direttore Columbus Clinic Diet. Per tenersi in forma, è importante dunque prendere in considerazione l’indice glicemico degli alimenti, cioè la velocità con cui fanno salire i livelli di glicemia. E' consigliabile poi consumare molte fibre e frutta secca con guscio, alimenti che frenano l'assorbimento dei nutrienti e la trasformazione dei carboidrati in zuccheri.