La confessione della deputata Alexandria Ocasio-Cortez: “Sono sopravvissuta a una violenza sessuale”
Il 6 gennaio scorso il mondo intero ha assistito alle immagini provenienti dagli Stati Uniti, dove un gruppo di rivoltosi (sostenitori del presidente uscente Donald Trump) ha assaltato il Campidoglio in segno di protesta contro il risultato delle elezioni. L'episodio ha richiesto l'intervento delle forze dell'ordine e tante voci politiche si sono levate affinché la protesta cessasse. Lo stesso Trump ha invitato tutti a tornare a casa, ribadendo però i suoi dubbi sull'attendibilità e veridicità dei voti che hanno dato Joe Biden vincente. Persino sua moglie Melania Trump alcuni giorni dopo ha condannato l'accaduto, dicendosi contraria a ogni forma di violenza. Quel giorno i rivoltosi hanno fatto molti danni, ma ciò che fino a questo momento non si sapeva è che qualcuno ha anche rischiato un'aggressione sessuale. Si tratta della deputata democratica Alexandria Ocasio-Cortez. In un video ha raccontato quei drammatici momenti in cui è scampata a una violenza sessuale.
Alexandria Ocasio-Cortez racconta l'aggressione
Al pubblico di Instagram Alexandria Ocasio-Cortez ha raccontato la vicenda di cui è stata purtroppo protagonista il 6 gennaio, il giorno dell'assalto al Congresso. I rivoltosi stavano distruggendo tutto al loro passaggio, li sentiva avvicinarsi, sentiva i loro colpi sui muri e si era nascosta nel bagno dell'ufficio. Da lì sentiva le loro voci: “Dov'è lei? Dov'è lei?" dicevano. Tra le lacrime è tornata a quei terribili momenti: “Ho sentito che qualcuno era entrato nel mio ufficio". Ed è stato lì che ha temuto il peggio: "Mi sono resa conto che era troppo tardi. Ho pensato di morire". Nascosta dietro la porta ha aspettato che quegli interminabili minuti passassero: "Ho visto un uomo bianco con un berretto nero". Poi un membro dello staff è andato a prenderla e l'ha fatta uscire dal bagno, a rivolta finita. Ocasio-Cortez ha spiegato di non aver superato quel trauma, quella paura: ha affermato di sentirsi ancora in pericolo, non al sicuro, come se l'episodio potesse ripetersi in ogni momento. Tra l'altro lei è latina e il fatto che tra i rivoltosi ci fossero molti suprematisti bianchi l'ha messa ancora di più in allarme.
Il trauma che persiste nelle vittime di violenza
Anche se si sta facendo forza la 31enne sa che per lei, come per tutte le vittime di violenza, questo momento è delicato e non tutti hanno la sensibilità per comprenderlo: "Le persone ci dicono di andare avanti, che non è un grosso problema, che dovremmo dimenticare quello che è successo, dicendoci persino che dovremmo scusarci. Queste sono le stesse tattiche che usano gli aggressori. Sono una sopravvissuta a una violenza sessuale e non l'ho detto a molte persone nella mia vita. Ma quando subiamo un trauma, il trauma si accumula". La deputata ha posto l'accento su ciò che subiscono le vittime dopo la violenza: non vengono aiutate, non vengono sostenute e nemmeno credute spesso. Questo accentua il loro dolore: il trauma non viene mai realmente interiorizzato e superato in questo modo, ma viene costantemente rivissuto. O peggio, si "giustifica" l'accaduto, si finge che non sia successo, si finisce col dar ragione a chi dice che non è nulla di grave. Da questa esperienza la Ocasio-Cortez ha deciso di uscirne migliore e di mettersi al fianco delle vittime: "Non lascerò che accada di nuovo a me. Non lascerò che accada di nuovo alle altre persone". La deputata democratica è molto sensibile al tema della violenza sulle donne e a quello della discriminazione di genere: la sua più che una battaglia politica o sociale è una battaglia culturale, per sradicare l'idea della supremazia dell'uomo purtroppo ancora così diffusa.