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Kamala Harris dalla parte delle donne: “La democrazia dipende dalla loro emancipazione”

“Lo stato delle donne è lo stato della democrazia”: lo ha detto Kamala Harris. La vice presidente è intervenuta in occasione della 65ma Commissione sullo Stato delle donne, l’organismo delle Nazioni Unite impegnato in nome dell’uguaglianza di genere. Ha ribadito l’impegno suo e di Joe Biden per impostare una democrazia più al femminile.
A cura di Giusy Dente
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Kamala Harris
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Già molto prima di diventare vice presidente degli Stati Uniti d'America, Kamala Harris aveva dimostrato una particolare attenzione alle diseguaglianze razziali e una grande sensibilità verso le donne. Il suo passato da procuratore distrettuale l'aveva messa a contatto, per anni, con un sistema purtroppo non infallibile e non sempre dalla parte dei più deboli e delle minoranze. Il segno dato alla sua vice presidenza è proprio questo: lavorare per costruire un Paese dove ci sia spazio per i diritti e i sogni di tutti, quei diritti e quei sogni che troppo spesso sono le donne a dover mettere da parte. Sulla questione femminile la 55enne è tornata nuovamente, per ribadire l'importanza di una maggiore rappresentanza in politica che possa effettivamente dare voce a tutte.

Kamala Harris dà voce alle donne

Padre giamaicano, madre indiana, 55 anni, ex procuratore distrettuale: Kamala Harris è la prima donna nera (di origine asiatica) vice presidente donna degli Stati Uniti. Joe Biden insieme a lei porterà avanti un programma politico molto improntato ai temi dell'istruzione, della sanità, dell'immigrazione, dell'ambiente, della democrazia. Lei proprio di questo ha parlato, intervenendo alle Nazione Unite in occasione della 65ma Commissione sullo Stato delle donne, l’organismo globalmente attivo in nome dell'uguaglianza di genere e contro la violenza. Nel suo discorso la vice presidente ha detto: «Lo stato delle donne è lo stato della democrazia». Kamala Harris ha lanciato nel suo video un messaggio potente: «Senza uguaglianza, non può esserci democrazia», ed è un’uguaglianza ancora lontana. Attualmente la mancanza di donne nei luoghi di potere e nei processi decisionali determina infatti a suo dire una democrazia imperfetta: "Lo status della democrazia dipende anche fondamentalmente dall'emancipazione delle donne. Non solo perché l'esclusione delle donne nel processo decisionale è un indicatore di una democrazia imperfetta, ma perché la partecipazione delle donne rafforza la democrazia", ​​ha aggiunto.

Kamala Harris
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Emancipazione significa democrazia

Kamala Harris ha orgogliosamente sottolineato i progressi fatti in America, dal punto di vista della rappresentanza femminile nelle cariche elettive, ma non ha potuto non soffermarsi anche su alcune criticità condivise col resto del mondo. Il momento è delicato: le donne hanno paura, sono sottopagate, scarsamente aiutate. I fronti problematici sono diversi. Secondo i dati recentemente diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità addirittura una donna su tre nel mondo ha subito molestie sessuali. Poi c'è il femminicidio, che così come la violenza in ogni sua forma (fisica e psicologica) è un'altra piaga su cui la sensibilizzazione non è mai troppa. La pandemia ha influito molto più sulle donne che sugli uomini: ha fatto sì che si facessero molti passi indietro dopo anni di battaglie e conquiste, rallentando ulteriormente il raggiungimento di quella tanto agognata parità. "Quando le donne affrontano ostacoli per ottenere un'assistenza sanitaria di qualità, quando affrontano l'insicurezza alimentare, quando hanno maggiori probabilità di vivere in povertà, più vulnerabili alla violenza di genere: ebbene, è più difficile per le donne partecipare pienamente al processo decisionale, che ovviamente, a sua volta, rende molto più difficile per le democrazie prosperare": questo il pensiero conclusivo di Kamala Harris, che riassume pienamente la situazione globale attuale e i fronti su cui lavorare per un mondo migliore e uguale per tutti.

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