Issey Miyake e gli abiti creati con teoremi matematici
Issey Miyake è un designer giapponese, classe 1938, che si è fatto le ossa tra New York e Parigi; più che un semplice stilista può essere considerato quasi come un architetto della moda, un uomo la cui arte va al di là della creazione di un abito. La continua ricerca, l'utilizzo di tecnologie all'avanguardia e di materiali futuristici caratterizzano ognuna delle sue collezioni, un capo firmato Miyake è il prodotto finale di un'ossessione, di una spasmodica corsa all'innovazione a cui lo stilista non riesce a rinunciare. Nonostante abbia ceduto da alcuni anni la Maison che porta il suo nome, Miyake continua a sperimentare nuove forme e nuovi metodi per realizzare modelli che sembrano provenire da uno spazio parallelo. L'ultima idea geniale ed inconsueta è quella di creare un'intera collezione di abiti partendo da un teorema matematico e arrivando a realizzare capi che, come gli origami, prendono forma a partire da una superfice di tessuto piana. L'intento di Miyake è trasformare un oggetto bidimensionale ed amorfo donandogli vita attraverso una nuova dimensione, un passaggio dunque dal 2D al 3D quasi come un immagine piatta che prende forma.
Abiti tridimensionali ed eco sostenibili – 132.5 Issey Miyake è il nome della collection "matematica" e deriva dal concetto di dimensione temporale e dalle 5 mosse necessarie per dar vita all'abito, trasformando una superficie piana di tessuto in un top, in una gonna o in un pantalone. Il punto di partenza è un foglio piegato come un origami che si dispiega tramutandosi in un oggetto tridimensionale che può essere indossato. La collezione è realizzata interamente con materiali plastici e con tessuti eco sostenibili, in larga parte provenienti da rifiuti riciclati, ed è il frutto di anni di studi e sperimentazioni.
Nel 2010 Issey Miyake ha avviato un progetto di ricerca in collaborazione con l'equipe del Reality Lab, un laboratorio che si occupa di innovazione tessile e di nuovi metodi per creare materiali all'avanguardia per l'industria della moda. Ingegneri e informatici hanno dunque offerto il loro sapere per realizzare abiti partendo da numeri e linee geometriche che sovrapposte tra loro si tramutano in una forma coerente e significativa, arrivando a generare un modello matematico in grado di trasformare un semplice pezzo di stoffa in un oggetto utilizzabile. Grazie a questa geniale intuizione, Issey Miyake ha vinto il London Design Museum Award nella categoria moda, dimostrando al mondo che un'idea folle spesso può tramutarsi in una realtà tangibile e concreta, proprio come gli "abiti matematici" che prendono vita qui e ora davanti ai nostri occhi.