In tempo di pandemia perché non sposarsi ai grandi magazzini? Selfridges pronto a ospitare matrimoni
La pandemia ha costretto a riorganizzare completamente la quotidianità e a rivedere anche i progetti in cantiere. Biglietti dei concerti acquistati e rimasti nei cassetti, vacanze disdette o posticipate: ma c'è stata anche la categoria dei promessi sposi a patire particolarmente gli effetti del lockdown. Le coppie che avevano in cantiere un matrimonio o che si trovavano in una fase avanzata dell'organizzazione hanno dovuto cambiare i loro piani e stravolgere le idee che avevano in mente, adeguandole alle norme di contenimento e alle restrizioni in vigore di volta in volta. Da un anno a questa parte è stata un'altalena continua e il settore degli eventi è stato quello probabilmente maggiormente abbandonato a sé stesso, senza risposte concrete su come rimettersi in piedi. Adesso che si inizia a respirare un'aria di speranza e di ripresa anche i wedding planner hanno potuto rimettere in moto le loro macchine organizzative. Da tempo chiedevano un protocollo a cui attenersi e una data per ripartire in sicurezza. Anche a Londra si ricomincia a parlare di matrimoni e non mancano idee alternative per chi vuole optare per qualcosa di anticonvenzionale. La proposta arriva dal famoso magazzino Seldfridges di Oxford Street (Londra).
Matrimonio fuori dagli schemi ai grandi magazzini
Selfridges è un'iconica catena di grandi magazzini fondata dall'imprenditore Harry Gordon Selfridge. Il negozio principale si trova a Oxford Street, nel cuore del quartiere dello shopping della capitale: è il secondo più grande del Paese dopo Harrods. Attraverso la sua pagina Instagram ufficiale, lo store ha dato una notizia importante soprattutto per gli aspiranti sposi, in cerca di una soluzione per pronunciare il fatidico sì in sicurezza. La proposta è quella di aprire gli spazi alla celebrazione di matrimoni, per un massimo di 20 invitati. Le cerimonie nuziali dovrebbero svolgersi in una suite situata al quarto piano. Tre le possibilità offerte alle coppie, a seconda delle preferenze, del numero di persone e del budget. Tra i plus a disposizione ci sono il make-up artist, il parrucchiere, un dj-set di quattro ore, il noleggio degli abiti.
La situazione in Italia
In Italia forse ci si ricomincerà a sposare a giugno, chiaramente attenendosi rigorosamente a una serie di norme necessarie per la sicurezza di tutti i presenti. La fatidica data della ripartenza potrebbe essere il 15 giugno. Sposi, personale (musicisti, camerieri, fotografi) e invitati saranno tenuti a indossare la mascherina, a disinfettare le mani spesso, a evitare assembramenti negli spazi. Queste sono le tre regole fondamentali, quelle che ci accompagnano ormai da mesi e che saranno basilari anche per lo svolgimento di feste nuziali. Entrando più nello specifico: sarà obbligatorio rilevare la temperatura all'ingresso mentre sarà vietato scambiarsi di posto, attenendosi rigorosamente a quello assegnato dagli sposi. E ancora: buffet solo con posate monodose, nessuno scambio di microfono, zero contatti al momento dello scambio delle bomboniere, lista degli invitati con quarantena obbligatoria per tutti se qualcuno risulta positivo. Da un lato c'è un intero comparto in difficoltà che ha bisogno di essere rilanciato, dall'altro c'è una pandemia ancora in corso: insomma gli interessi economici vanno coniugati con la garanzia di non arrecare danni alla salute e non favorire la diffusione del contagio. Con qualche accortezza in più si potrà preservare la sicurezza di tutti e festeggiare in un clima gioioso.