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Opinioni

In Italia le bambine sono migliori in matematica. Il gender gap scientifico arriva con l’adolescenza

Secondo l’indagine promossa da Timss (Trends in International Mathematics and Science Study) in Italia a trainare i dati positivi sulla conoscenza della matematica fino ai quattordici anni sono le bambine. Grazie a loro, infatti, il nostro Paese ha guadagnato 15 punti nella classifica internazionale, superando la media. Eppure, andando avanti con l’età, il gender gap legato alla scienza e tecnologia appare ancora incolmabile.
A cura di Giulia Torlone
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La matematica non è il nostro forte. L’Italia, nel campo dell’aritmetica e della geometria, di certo non brilla rispetto a moltissimi altri Paesi. C’è, però, un importante dato che vale la pena analizzare e che ci fa ben sperare per il futuro. Se prendiamo in considerazione i bambini di età da scuola elementare, le cose sembrano andare bene, ovvero che la matematica insegnata nella tenera età dà risultati più che soddisfacenti. Se le capacità numeriche si appiattiscono arrivando alla scuola secondaria superiore, a tenere l’Italia sopra la media sono le ragazze.

Le bambine e la matematica: un binomio perfetto

Proprio così: nel 2019 sono le studentesse ad aver fatto la differenza. A dirlo sono i dati raccolti da Timss (Trends in International Mathematics and Science Study), in un’indagine promossa dalla Iea (International association for the Evaluation of Educational Achievement) e ripresa dal Corriere della Sera. Sappiamo che nel mondo della scienza le donne sono ancora un passo indietro rispetto ai colleghi uomini, eppure in età scolastica le loro capacità matematiche sono superiori rispetto ai compagni di classe. Tra la quarta elementare e la terza media, infatti, sono proprio le ragazze ad aver fatto ottenere un punteggio sorprendente all’Italia, guadagnando dodici punti in più rispetto al 2018 e facendo arrivare il Paese sopra la media internazionale dei 500 punti, con 515 punti totali. Nonostante, in generale, le materie scientifiche siano ancora lontane dal riscuotere risultati eccelsi come accade nei Paesi orientali o nel nord Europa, quello che è interessante notare è che il gender gap nella scienza è un elemento che subentra con l’età, non quando le bambine hanno la libertà di esprimersi senza remore.

Il Gender Gap finanziario: un ostacolo che nasce nell'adolescenza

Infatti, se le bambine sono estremamente capaci in matematica alle elementari, quello che un’altra ricerca dimostra è che andando avanti verso l’adolescenza, questa capacità diventa più rara tra le donne. In ambito finanziario, ad esempio, è utile per capire il fenomeno la ricerca appena pubblicata dal National Bureau of Economic Research e coordinata da Laura Bottazzi, economista all’Università di Bologna e  Annamaria Lusardi della George Washington University, in cui si mettono a fuoco le dinamiche storiche e culturali per comprendere il fenomeno della esclusione femminile. In estrema sintesi, attraverso una ricostruzione di come le donne vengano da sempre incasellate in dei ruoli socialmente precostituiti sin dall’adolescenza, ci si accorge di come, di conseguenza, cresca il divario uomo-donna anche per quanto riguarda l’alfabetizzazione finanziaria. Accade soprattutto nelle zone del sud, dove lo squilibrio è ancora maggiore. Ma c'è anche di più: dove è maggiore la differenza tra donne e uomini nel conoscere e gestire l'aspetto finanziario della società e delle propria vita privata, cresce anche il gap in tema di diritti, ambizioni e lavoro. Sin da adolescenti, dunque, le ragazze crescono con una forte inconsapevolezza e conoscenza dell'ambito finanziario e questo si ripercuote sulla loro libertà.

Le differenze nelle capacità in base al genere non esistono

Entrambe le ricerche, volutamente messe a confronto, ci dicono una cosa chiara: non esiste una differenza di attitudine e capacità legata al genere. Che un uomo sia più portato per la finanza e la matematica fa parte di quelle favole che ci hanno sempre raccontato sin da piccoli. Quello che fa la differenza è l'ambiente in cui si è immersi quando non si è più bambini e si entra nell'età dell'adolescenza. La famiglia, gli insegnanti, la comunicazione, le reali possibilità di dare sfogo alle ambizioni: sono questi i fattori che determinano o meno il successo di una donna anche nell'ambito della scienza. Se la conoscenza è libertà, lo studio delle materie scientifiche per le donne potrebbe cambiare le sorti del Paese, lo dicono i dati. Tutto il resto sono storie prive di fondamento.

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Trent’anni, giornalista professionista, si occupa di politica e questioni di genere tra web, carta stampata e tv. Aquilana di nascita, ha studiato Italianistica a Firenze con una tesi sul rapporto tra gli intellettuali e il potere negli anni duemila. Da tre anni è a Roma, dedicando anima e cuore al giornalismo. Naturalmente polemica e amante delle cose complicate, osserva e scrive per capirci di più, o per porsi ancora più domande. Profondamente convinta che le donne cambieranno il mondo. 
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