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Imma Battaglia sulla spesa sexy di Rai 2: «Un amministratore delegato donna avrebbe più sensibilità»

Al coro di indignazione che si sta levando intorno al tutorial sulla spesa sexy di Detto fatto si è aggiunta anche Imma Battaglia. Lei da tempo si batte per sconfiggere quegli stereotipi figli del maschilismo. A Fanpage.it ha commentato duramente l’accaduto: «È un video machista, vergognoso e offensivo».
A cura di Giusy Dente
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In quanto donna e in quanto attivista che da anni lotta per sradicare gli stereotipi sessisti frutto della cultura patriarcale, Imma Battaglia si è sentita molto toccata dal video mandato in onda da Rai 2. Il programma Detto Fatto condotto da Bianca Guaccero ha proposto ai telespettatori un contenuto che ha indignato profondamente il pubblico. Si tratta di un tutorial che spiega come spingere il carrello al supermercato, ancheggiando e camminando in modo provocante in minigonna e tacchi alti, così da attirare l'attenzione e sedurre un uomo. Un modello di donna frutto del maschilismo purtroppo ancora imperante, che però non dovrebbe assolutamente essere veicolato da un'emittente pubblica. A Fanpage.it Imma Battaglia ha ben spiegato i motivi del suo disappunto augurandosi che ci sia una presa di posizione netta adesso da parte dell'azienda.

«Rappresenta il sessismo, il patriarcato, il maschilismo»

Secondo Imma Battaglia il tutorial di Detto Fatto non fa che rinforzare la politica maschilista e sessista: «Soprattutto fatto da una donna, in una trasmissione pubblica, quando i dati sui femminicidi in piena pandemia sono in aumento, ritengo che sia un errore non giustificabile». A suo dire si tratta di un video ridicolo e deprimente, che nulla ha di umoristico: «Rappresenta esattamente il sessismo, il machismo, il patriarcato, il maschilismo che uccide le donne». E la Battaglia a Fanpage.it ha anche esposto quello che a questo punto si aspetta, dopo un episodio così grave: «Credo che ci debba essere urgentemente un'interrogazione parlamentare e un controllo su quello che la tv pubblica proietta. Non possiamo più ogni volta concludere definendo questi episodi degli errori: questo episodio dice che autori, conduttrice ed evidentemente tutta la dirigenza Rai non ha ancora chiaro quale deve essere la narrazione e la rappresentazione del femminile per ridurre la violenza sulle donne. È ora di rimuovere l'amministratore delegato e probabilmente nominare una donna, che avrebbe maggiore sensibilità davanti a questa goffaggine».

«Bianca Guaccero ha fatto un grave errore»

Forse se ci fossero più donne al potere ci sarebbe più attenzione alle tematiche di genere e la lotta verso la parità dei sessi ne gioverebbe, così come quella al maschilismo. Ne è convinta Imma Battaglia, che infatti puntualizza: «Il gender gap è uno degli elementi ostativi al rispetto delle donne, perché ritengo che le donne avrebbero di certo più riguardo per la rappresentazione femminile. Una donna non avrebbe mai potuto avvalorare il passaggio di un video di questo tipo». A tal proposito, molto dura è la sua posizione nei confronti di Bianca Guaccero: «Sono turbata dal fatto che non sia intervenuta, perché mi aspetto da una conduttrice che sia una donna forte, che in qualche modo coordini e che sia lei ad approvare un'idea degli autori. In questo senso non so se ha peccato di superficialità, ma per quanto mi riguarda ha politicamente fatto un grave errore, perché se una conduttrice lascia che questo passi su una trasmissione Rai per quanto mi riguarda è allineata evidentemente col sessismo e il machismo imperante nel Paese».

«È un video machista, vergognoso e offensivo»

Difficile pensare che le donne si siano realmente riconosciute in quel modo di fare la spesa, come ha spiegato anche Imma Battaglia: «Quella donna  non rappresenta nessuno. Non è certo questo il modo con cui una donna fa la spesa; è insopportabile caricare di erotismo azioni quotidiane. Questo significa caricare la pistola della violenza, sono ottime ricariche per le armi». Eppure passare un tutorial del genere su Rai 2 significa dar credito a quegli stereotipi così pericolosi, significa alimentare una cultura machista che tante, lei compresa, da anni cercano di sradicare: «Basta col definire in base alla prospettiva maschile cosa è femminile e cosa non lo è. Questi stereotipi ci uccidono e noi dobbiamo lottare perché questo, quindi gli stereotipi, vengano distrutti. È un video machista, vergognoso e offensivo».

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