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Il galateo del Covid: le 10 regole del virologo Pregliasco per passare il Natale in sicurezza

Natale e Covid. Quali sono tutte le regole da seguire per azzerare i rischi di contagio? Quante persone a tavola? Si possono fare i brindisi? Come laviamo le stoviglie utilizzate? Con il virologo Fabrizio Pregliasco abbiamo stilato una lista di dieci regole da seguire per trascorrere le feste in tutta sicurezza.
Intervista a Prof. Fabrizio Pregliasco
Virologo dell’Università degli Studi di Milano e direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi
A cura di Francesca Parlato
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"Niente abbracci e non più di sei persone in casa". È questo il primo consiglio del virologo Fabrizio Pregliasco in vista delle feste di Natale. Anche se iniziamo a vedere un miglioramento sul numero dei contagiati e le regioni stanno cambiando colore, il DPCM dicembre è molto chiaro sulle regole e le disposizioni da seguire. I festeggiamenti dovranno essere intimi, preferibilmente soltanto con i conviventi, ed è buona norma comunque rispettare una serie di accorgimenti in casa. Stare a casa vuol dire sentirsi a proprio agio, liberi e per questo è più facile venire meno a quelle regole che tutti conosciamo a memoria. Ci sentiamo in un posto sicuro e per questo è più facile distrarci. Fermo restando che chiunque manifesti qualche sintomo deve assolutamente restare in casa e avvertire il proprio medico, il limite delle sei persone e il fatto che è meglio proteggere gli anziani ed evitare di fare grandi tavolate, abbiamo ipotizzato tutte le fasi di un giornata tipo durante le feste (dall'ingresso fino ai saluti) e abbiamo stilato un decalogo di regole da seguire.

1. L'ingresso in casa: niente abbracci

Partiamo proprio da quando si entra in casa. "La prima regola è ovviamente salutarsi senza abbracci e baci". Niente dimostrazioni di affetto, per i saluti basta darsi il gomito. "Appena arriviamo in casa laviamoci subito le mani: possiamo utilizzare un gel disinfettante oppure acqua e detergente liquido, assolutamente vietate le saponette". Per asciugarci le mani meglio evitare asciugamani in comune. "Utilizziamo salviette monouso, come quelle che si trovano nei bar o nei ristoranti, per stare più sicuri" conclude il virologo Pregliasco.

2. Cappotti, sciarpe e cappelli

Non tutte le case hanno uno spazio appositamente dedicato ai cappotti degli ospiti o un attaccapanni particolarmente grande. E per questo molto spesso le giacche e le sciarpe si lasciano appoggiate sul letto nella stanza dei padroni di casa. "Direi che è meglio evitare – consiglia il dottor Matteo Fadenti, specialista in tecniche della prevenzione degli ambienti e dei luoghi di lavoro – Sappiamo che sui tessuti il virus è in grado di resistere per un periodo di tempo abbastanza lungo, per questo lasciarli sul letto dove poi andiamo a dormire non è il massimo della sicurezza". Meglio lasciare giacche, cappotti e sciarpe su una sedia oppure se proprio non abbiamo alternative copriamo il letto con un ulteriore lenzuolo.

3. Non più di sei persone a tavola e distanza di un metro e mezzo

L'ora di cena si avvicina. Prima di prendere posto a tavola assicuriamoci che i posti siano almeno a un metro e mezzo di distanza. Non c'è bisogno di prendere il metro, basta contare due ampi passi. Ed è meglio cercare di apparecchiare anche più tavoli, anziché la solita tavolata. "Quando si sta a tavola e si sta mangiando non è possibile ovviamente tenere la mascherina. – spiega il virologo Pregliasco – Per questo è meglio apparecchiare i posti ad almeno un metro e mezzo di distanza".

4. Lavarsi le mani (la seconda volta)

Ok avete già lavato o sanificato le mani. Ma in questo caso le precauzioni non sono mai troppe. "Pochissime persone hanno l'abitudine di lavarsi le mani prima di sedersi a tavola quando stanno in casa – spiega il dottor Fadenti – Invece è importantissimo mettersi a tavola con le mani pulite, anche se le abbiamo lavate appena entrati".

5. Vietato toccare i piatti da portata

Una volta a tavola gli ospiti dovranno evitare di passarsi le portate da mano a mano. Sconsigliatissimi il buffet e i piatti da cui servirsi da soli. "Meglio che ci sia una sola persona ad occuparsi di preparare i piatti e di servire a tavola" suggerisce il virologo. E ovviamente è vietato anche condividere posate, piatti e bicchieri.

6. No a brindisi e calici che tintinnano

Di brindisi, ça va sans dire, manco a parlarne. "Assolutamente vietati" è categorico Pregliasco. Il rischio è infatti che con lo scontro dei vetri i virus ‘saltino' da un bicchiere all'altro. Quest'anno dunque niente cin cin

7. Arieggiare i locali

Anche se le temperature sono basse cerchiamo di tenere quanto più possibile le finestre aperte. "I locali devono essere arieggiati – spiega Pregliasco – e ventilati". Il ricircolo d'aria è fondamentale per scongiurare la presenza del Coronavirus.

8. Niente candele natalizie

Sulle tavole imbandite non mancano mai candelabri e decorazioni con al centro candele profumate. Va bene accenderle, ma che a nessuno salti in mente di spegnerle soffiandoci su.

9. Lo scambio dei doni

Non c'è Natale senza regali. Scambiarseli non è vietato ma bisogna seguire alcune regole: "Meglio evitare troppi passaggi di mani, esattamente come con i piatti da portata" spiega Pregliasco. E massima accortezza anche ai bambini che di solito toccano i pacchi sotto l'albero alla ricerca dei loro doni. "Non dobbiamo perdere di vista i più piccoli. Anche loro devono essere attenti".

10. Niente telefonate

È un'abitudine in quasi tutte le case, soprattutto il 31 dicembre, telefonare a tutti i parenti lontani per fare un giro di auguri. "È meglio evitare di passarsi il telefono per scambiarsi gli auguri. Il telefono è infatti un magnifico veicolo di virus, sia quello fisso che lo smartphone – ricorda il professor Pregliasco – Sono a strettissimo contatto con la nostra faccia e per questo è meglio che ognuno usi il suo, al massimo si può parlare in vivavoce". Se vogliamo essere ancora più sicuri possiamo comunque sanificarlo: "Possiamo utilizzare delle salviette igienizzanti" suggerisce il dottor Fadenti.

Extra: pulizie finali

Una volta finito il pranzo o la cena è tempo di pulire. Non abbiamo chiesto agli invitati di togliersi le scarpe e per questo è necessario innanzitutto una pulizia dei pavimenti: "Per questo tipo di superfici, ma questo vale a prescindere dal Covid – chiarisce Fadenti – Scegliamo disinfettanti a base di alcol e cloro". Veniamo invece a tutte le stoviglie utilizzate in cucina e a tavola: "Se abbiamo la lavastoviglie non abbiamo bisogno di alcuna particolare attenzione – spiega ancora Fadenti – Se invece dobbiamo lavare i piatti a mano utilizziamo dei prodotti con proprietà disinfettanti e non i soliti detersivi".

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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