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I collant bucati di Gucci da 149 euro sono sold out: è moda o è una provocazione?

Il nuovo oggetto della discordia in casa Gucci sono dei collant molto particolari: bucati e sfilati, “effetto usato”. Costano 149 e sul sito sono andati a ruba, eppure sui social sono ferocemente criticati. Dunque è moda o provocazione? Cosa vuole comunicarci stavolta il direttore creativo Alessandro Michele?
A cura di Giusy Dente
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Qualcuno la definisce "estetica del brutto": ma che piaccia oppure no, quello che fa Gucci non è solo estetica. Col suo arrivo alla Maison, Alessandro Michele ha proposto un concetto di moda differente, non certo slegato alla passerella ma che dalla sfilata si apre a contesti ben più ampi, a contesti sociali veri e propri. Il direttore creativo non è nuovo alle provocazioni, di cui ha fatto una sorta di cavallo di battaglia. Lo era stata di recente il famoso vestito arancione da uomo che ha fatto il giro dei social e il pieno di critiche. Stessa sorte sta toccando a un altro capo di cui si sta abbondantemente discutendo in questi giorni e che si fatica a inquadrare in un'ottica univoca. Ma se questi collant della discordia sui social pare proprio che non piacciano, sul sito della Maison sono andati a ruba.

I collant rotti di Gucci dividono il pubblico: criticati sui social, sold out online

Oggi l'oggetto della discordia in casa Gucci sono dei collant, ma non dei collant qualsiasi, perché quelli proposti dalla Maison hanno una caratteristica che ai più sta facendo storcere il naso. La particolarità non è il colore o il materiale con cui sono stati realizzati: sono collant, per metterla in termini facili e riduttivi, rotti. Sì, riproducono quel classico effetto "sfilato" che tutte le donne temono quando indossano il prodotto, perché quando ci si siede su un autobus o si è in discoteca tra la folla il rischio è dietro l'angolo. Ma se sui social i commenti che si leggono sono per lo più negativi, fa riflettere il fatto che andando sul sito il prodotto sia invece sold out, introvabile nel vero senso della parola. Dunque è chiaro che sia stato apprezzato. In realtà l'effetto collant strappato era stato già proposto dal mondo della moda di lusso: era stato l'allora direttore creativo di Saint Laurent Hedi Slimane a mettere in commercio una collezione di collant invernali bucati. E c'è da dire che le calze strappate sono sempre state anche un simbolo degli animi più rock e punk, a volte esibiti in pubblico anche dalle star, Dua Lipa, per esempio.

cute but lethal. I’ve gone through four pairs of tights with this dress. 🆘

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Cosa vuole comunicare Alessandro Michele?

Sì, a strappare un paio di calze saremmo brave tutte. Ma quante con dei collant strappati ci uscirebbero, esibendoli con fierezza? Di solito il primo pensiero è buttarli via una volta rovinati, c'è chi non esce di casa senza un paio di collant di riserva in borsa, proprio per scongiurare ogni pericolo e farsi trovare pronte dinanzi al temuto momento della smagliatura. Oppure giù di smalto trasparente per correre ai ripari. Il prezzo del prodotto è elevato (149 euro) eppure è andato sold out, vuoi per senso di appartenenza al brand vuoi per gusto personale, magari per semplice esibizione di un lusso o proprio per approvazione di quel messaggio. Ma cosa ha voluto comunicare dunque Alessandro Michele con questa provocazione? Potrebbe forse volerci indurre a riflettere sulla moda che si usura nel tempo, sull'estetica che cambia: e dunque cosa resta?

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