Giornata mondiale della Terra: quattro motivi per cui la natura fa bene al corpo e allo spirito
In quest'ultimo anno con i parchi chiusi, gli spostamenti vietati e le uscite limitate al massimo abbiamo perso il contatto con prati, boschi, campagne, spiagge, e passato la maggior parte del tempo rinchiusi tra le quattro mura di casa, dimenticando tutti gli effetti positivi della natura sul nostro benessere. Per celebrare l'Earth Day quattro esperti ci spiegano perché la Terra fa così bene alla nostra salute fisica e mentale.
La natura migliora la memoria e la concentrazione
Passeggiare in una campagna o in un bosco fitto può migliorare la nostra memoria e soprattutto la capacità di concentrazione. A spiegarlo è il professor Giuseppe Alfredo Iannoccari, neuropsicologo, docente presso l'Università degli Studi di Milano e presidente di Assomensana. "La camminata nella natura produce benefici indiretti su concentrazione e memoria grazie all'allentamento delle tensioni, l'abbassamento dei livelli di stress (quindi la riduzione dei livelli di cortisolo che danneggia l'apprendimento e la memoria), l'ampliamento del punto di vista grazie all'ampiezza dell'orizzonte. Tutto questo consente alla concentrazione di ricaricarsi e alla memoria di essere più performante". Ma c'è un altro motivo per cui dopo aver trascorso qualche ora in mezzo al verde ci sentiamo così bene. "La natura ci offre tantissimi stimoli, ci sollecita in continuazione con i suoi colori e le sue varietà. E in natura ci sono i frattali, ovvero delle forme geometriche ripetute che hanno un impatto positivo sulla nostra mente". Pensiamo a un albero, questo è formato da un fusto, da rami e foglie, ogni ramo ha a sua volta dei rami più piccoli e delle foglie più piccole e così via. "I frattali sono proprio questo: strutture simili che si ripetono e che troviamo esclusivamente in natura. Quando il cervello riconosce i frattali avverte una sensazione di tranquillità e benessere". Il motivo di queste sensazioni viene dalla Preistoria. "Per i nostri antenati, i boschi significavano ‘riparo’ e disponibilità di cibo e quindi maggiore probabilità di sopravvivenza".
Perché respirare aria pulita fa bene ai polmoni e non solo
Camminare in mezzo a un prato oppure vicino al mare ha un effetto estremamente salutare anche sui nostri polmoni. "Una passeggiata in spiaggia – spiega il professor Mike Maric, medico, docente dell'Università di Pavia, campione del mondo di apnea e esperto di respirazione – Ci fa bene perché ci rilassa, perché stimola la produzione di serotonina e perché, soprattutto quando agitato, il mare produce una nebulosa d'aria che fa bene ai polmoni e a tutte le vie aree. Il droplet aerogeno, questo spray d'aria proveniente dal mare, è estremamente ricco di iodio e di altri microelementi estremamente salutari". Ma anche camminare in un bosco o in una campagna incontaminata è un toccasana. "Gli ambienti verdi, anche i parchi cittadini sono un ottimo filtro antismog". Lo smog crea infatti una contaminazione sia a livello polmonare che a livello ematico, nel sangue. "L'ossigeno è il principale comburente dell'attività celebrale. Fare un'attività all'aria aperta, come correre o anche la sola camminata veloce, ci consente di ossigenare il sangue con aria più pura. E più è pura l'aria che respiriamo più il nostro organismo (cervello compreso) lavora meglio".
Gli effetti sul cuore
Secondo alcuni studi i "bagni nelle foreste" (una pratica della medicina giapponese che prevede di passare molte ore in un ambiente naturale) ha degli effetti benefici anche sulla pressione arteriosa, riuscendo a mantenerla a un livello più basso rispetto agli ambienti urbani. Il professor Valerio Sanguigni, cardiologo e docente presso l'Università di Roma Tor Vergata spiega che fare un'attività sportiva, dalla corsa alla camminata veloce, tre o quattro volte la settimana, in un ambiente naturale può avere degli effetti positivi anche per chi soffre di ipertensione. "Boschi, parchi o ancora le spiagge sono i posti ideali per fare questo tipo di attività sportiva perché ci consentono di respirare ossigeno buono".
La natura migliora l'umore
Se un giorno siamo di cattivo umore, abbiamo avuto un litigio con il partner o una discussione in ufficio, una semplice camminata in un bosco o in riva al mare può essere in grado di farci ritrovare il sorriso. E il motivo è scientifico. "Il movimento ci consente di scaricare adrenalina (che produciamo quando siamo stressati o nervosi), il respiro si fa regolare e facilita un massaggio agli organi interni e un riequilibrio dell'umore" spiega Marcella Danon, psicologa e rappresentante italiana della International Ecopsychology Society. "Quando siamo immersi in un bosco ci sono ci sono sostanze volatili emesse dagli alberi, a volte anche inodori, che interagiscono con il nostro organismo e fanno sì che aumenti il benessere". Anche i colori, l'azzurro e il verde, che predominano negli ambienti meno urbanizzati, facilitano il rilassamento. "Quando siamo immersi in questo bagno di azzurro e verde diventiamo più calmi, decantano i pensieri e le emozioni fluiscono più liberamente. E poi in natura avviene questo fenomeno che si chiama fascinazione. Pensiamo a quando siamo colpiti dal canto di un uccello, dal colore delle foglie, in quei momenti la nostra attenzione diventa estremamente focalizzata su un dettaglio, ma al tempo stesso la mente è rilassata (a differenza di quando facciamo qualcosa di intellettualmente impegnativo come quando lavoriamo o studiamo). E questo (esiste una teoria scientifica al riguardo) favorisce la rigenerazione dell'attenzione". Infine la natura ha il potere di aprire gli orizzonti mentali. "Quando andiamo in un luogo diverso dal solito anche i nostri pensieri prendono una strada diversa dal solito. E ci viene più facile vedere le cose da un diverso punto di vista e sentirci parte di un qualcosa di più grande di noi".