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Giorgio Armani, come cambierà la moda dopo la pandemia: “Abbiamo bisogno di una pausa”

Giorgio Armani è uno degli stilisti più attivi nella lotta al Coronavirus ed è ben cosciente del fatto che, al termine del lockdown, il mondo della moda cambierà in modo drastico. Secondo lui, si dovrà dire addio alle pre-collezioni e alla spettacolarizzazione delle sfilate, andando semplicemente incontro alle esigenze e ai bisogni dei clienti.
A cura di Valeria Paglionico
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Giorgio Armani è uno degli stilisti più attivi nella lotta contro il Coronavirus, è stato lui il primo del fashion system a prendere dei provvedimenti concreti e drastici per limitare la diffusione dell'epidemia in Italia, dalla sfilata senza pubblico durante la Milano Fashion Week alla chiusura degli uffici, fino ad arrivare alla cancellazione di tutti gli eventi in programma. A quanto pare, però, non è bastato e la moda ha dovuto fermarsi proprio come tutte le altre attività non essenziali. Ora, considerando la quarantena e la riduzione al minimo delle uscite, il designer è consapevole del fatto che il settore vivrà un periodo di cambiamenti radicali a fine lockdown. In una lettera aperta a WWD, re Giorgio ha spiegato che i bisogni dei clienti ne usciranno rivoluzionati, cosa che costringerà le più grandi Maison a ideare nuove strategie creative per risollevarsi dalla crisi.

Giorgio Armani e il bisogno di una moda più intima dopo il lockdown

È da decenni che Giorgio Armani viene considerato simbolo di eleganza senza tempo e anche in un periodo difficile come questo sta dimostrando di essere uno stilista visionario e innovativo. La quarantena ha costretto il fashion system a fermarsi ma lui ne sta approfittando per ideare un nuovo concetto di moda capace di andare incontro alle reali esigenze dei clienti. Secondo lui, negli ultimi tempi il settore stava producendo a ritmi così rapidi da diventare quasi insostenibili, provocando sovrapproduzione di capi e disallineamento tra tempo delle collezioni e il loro arrivo sul mercato. Oggi, però, è necessario dire addio a quell'approccio: re Giorgio è convinto del fatto che, al termine del lockdown, la moda diventerà decisamente più intima.

Cosa si indosserà al termine della quarantena?

Cosa succederà nella sua Maison dopo il lockdown? Innanzitutto le collezioni estive rimarranno nelle boutique fino a settembre, valuterà la possibilità di acquisire le fabbriche di alcuni fornitori e metterà al centro della produzione le esigenze e le aspettative del cliente, senza però rinunciare all'identità del brand. Il cambiamento più evidente riguarderà l'offerta, visto che Armani ha intenzione di allineare le collezioni con le stagioni, evitando di creare abiti primaverili o invernali con molti mesi di anticipo, cosa legata solo alla spettacolarizzazione del settore fashion. Dirà addio alle costose sfilate Cruise, ovvero le pre-collezioni, favorendo gli show unificati uomo e donna. "C’è decisamente troppa offerta rispetto al reale bisogno. Meglio puntare su collezioni più piccole e show più intimi", ha spiegato lo stilista nella lettera aperta. Quali abiti si indosseranno dopo una quarantena passata in tuta e pigiama? Secondo Giorgio Armani le persone andranno alla ricerca di vestiti che durano, capaci di andare oltre il tempo, le mode e le pandemia.

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