Funerali del principe Filippo, sulla carrozza solo guanti e cappello: il significato del gesto
Sabato 17 aprile è stato un giorno triste per la Royal Family: a quasi 10 giorni dalla morte del principe Filippo, si sono tenuti i funerali al castello di Windsor. A causa delle regole anti-Covid, la cerimonia è stata celebrata in forma ristrettissima, c'erano infatti solo 30 partecipanti, anche se tutto è stato trasmesso in diretta dalla Bbc, così da consentire ai sudditi di partecipare virtualmente senza accalcarsi fuori al palazzo reale. Ad attirare le attenzioni del pubblico non è stata solo la presenza di Harry, tornato dagli Stati Uniti per dire addio al nonno, e la sua presunta freddezza nei confronti del fratello William, ma anche un gesto molto particolare e simbolico con cui si è reso omaggio al compianto principe.
La sfilata della carrozza vuota
Come da tradizione, la cerimonia organizzata in onore del principe Filippo è stata preceduta da un corteo funebre, al quale però non hanno partecipato tutti i Royals (Kate Middleton, ad esempio, è arrivata a bordo di un'auto). La processione ha anticipato l'arrivo della Land Rover verde modificata, l'auto con cui il feretro del Duca è stato trasportato nella cappella di St. George, ma ad attirare le attenzioni dei sudditi è stato un altro dettaglio: insieme ai partecipanti alla cerimonia ha sfilato anche una carrozza vuota guidata dagli stallieri reali a cui il compianto Duca era più legato.
Gli oggetti a cui il principe Filippo era più legato
I membri dello staff reale si sono messi alla guida della carrozza preferita del defunto e, trainati dai suoi fidati pony, Fell, Balmoral Nevis e Notlaw Storm, hanno portato in chiesa alcuni degli oggetti iconici che hanno reso inconfondibile il suo stile. Sulla carrozza non c'era nessuno a eccezione degli stallieri, i veri "protagonisti" di quella sfilata erano gli accessori del principe poggiati sul sedile, dove sono comparsi il suo berretto, la sua frusta e i suoi guanti. A dispetto di quanto si potrebbe pensare, non si tratta di una tradizione reale imposta dal protocollo ma di un desiderio personale del Duca, che negli ultimi momenti di vita ha espresso la voglia di essere ricordato proprio in questo modo.