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Filler riassorbibili o permanenti: differenze sugli utilizzi e quali sono i rischi

L’Italia è uno dei paesi al mondo dove vengono iniettati più filler. Ma cosa sappiamo di questo trattamento estetico? Quali sono le differenze tra filler dermici riassorbibili e permanenti? Quanto conta la mano e l’esperienza del medico? Per rispondere a tutte queste domande abbiamo intervistato il dermatologo Antonino Di Pietro.
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Intervista a Prof. Antonino Di Pietro
Dermatologo plastico, fondatore e direttore dell'Istituto Dermoclinico Vita-Cutis
A cura di Francesca Parlato
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Si fanno con una certa disinvoltura, senza pensarci troppo. Si va da un medico estetico, la fascia d'età vai dai 18 ai 70 anni, e si chiede un filler per rimpolpare le labbra oppure per eliminare una ruga o ancora per avere gli zigomi un po' più in alto come Michelle Pfeiffer. Ma cosa sappiamo veramente di queste sostanze che decidiamo di iniettarci sotto la pelle alla ricerca di un miglioramento estetico? Come facciamo a sapere quale è quello più è adatto a noi e al nostro tipo di pelle? Quali sono i rischi a cui andiamo incontro quando scegliamo di investire nella medicina estetica? "Partiamo dalla definizione: i filler, dall'inglese to fill, riempire, sono dei materiali di riempimento, che vengono iniettati nel derma, al di sotto di una ruga o di una piega oppure quando c'è una diminuzione dello spessore della pelle, per cercare di eliminare i segni dell'invecchiamento e di rimediare agli avvallamenti che si sono creati – ha spiegato a Fanpage.it il professor Antonino Di Pietro, dermatologo e direttore dell'Istituto Dermoclinico di Milano – Ne esistono di due categorie: riassorbili o permanenti". 

I filler permanenti

La parola stessa ci fa comprendere immediatamente la caratteristica principale di questo tipo di filler. "I filler permanenti sono costituiti principalmente da sostanze che si chiamano metacrilati (con cui si fa anche il plexiglass) sottoforma di sferette che vengono messe in un gel e iniettate. Il metacrilato non si riassorbe perché nel nostro organismo non esistono enzimi in grado di sciogliere queste sostanze e per questo, una volta iniettato resta all'interno del derma". Con il passare degli anni vista l'impossibilità della pelle di lavorare queste particelle si può andare incontro a rischi di vario genere. "Io ritengo questo tipo di filler pericoloso e lo sconsiglio vivamente per diversi motivi: in primis perché non si può pensare di riempire una ruga per sempre, poi perché con il passare degli anni l'organismo potrebbe cominciare a trattare questo materiale come un corpo estraneo e la pelle potrebbe iniziare a creare intorno un tessuto fibroso, che potrebbe trattenere l'acqua e causare un gonfiore della zona". Per questo oggi può capitare di notare in persone che hanno fatto uso di questo tipo di filler dei rigonfiamenti in alcune zone del viso o un eccesso di voluminosità. "Il rischio è che si creino addirittura delle deformità. Nella maggior parte dei casi si usano questi filler perché si vuole riempire una ruga e dimenticarla per sempre. Ma è impensabile. Basta un dimagrimento perché il viso cambi e un filler come questo non farebbe altro che generare delle disarmonie". Infine c'è il rischio che si formino dei granulomi. "L'organismo fa partire una crisi di rigetto verso queste sostanze e provocando un accumulo di enormi quantitativi di cellule morte, con la conseguente formazione prima di pus e poi del granuloma. E a questo punto l'unica soluzione non sarà altro che l'incisione per liberare la zona. Ma in questo modo resteranno delle zone cicatriziali". In passato, prima che la legge ne vietasse l'uso, il silicone liquido era un altro dei filler più diffusi. "Il silicone non solo tende a formare dei granulomi ma aumenta anche il rischio dei tumori. Inoltre può spostarsi, può migrare da una zona all'altra del viso. Oggi è vietato iniettare silicone liquido ma bisogna fare attenzione perché molti medici ancora lo utilizzano sui loro pazienti".

Filler riassorbibili e acido ialuronico

Tra i filler riassorbibili più usati c'è quello a base di acido ialuronico, una sostanza presente anche nel nostro organismo e nella nostra pelle. Gli effetti di questo tipo di filler possono durare da 1 a 7-8 mesi al massimo. Ma perché l'acido ialuronico si riassorbe completamente? "Gli effetti sono temporanei perché nella nostra pelle esistono degli enzimi, ialuronidasi, che sono in grado di spezzettare l'acido ialuronico e di farlo assorbire dalle cellule". La variabilità della durata dipende dalla concentrazione dell'acido ialuronico. "Molte aziende farmaceutiche per far sì che gli effetti del filler durino più a lungo addizionano all'acido ialuronico alcune sostanze, come la bdde, che ‘incolla' le molecole e che rende più difficile il lavoro degli enzimi per la ‘digestione' dell'acido ialuronico". 

Il potere rigenerante dell'acido ialuronico

Utilizzare un filler a base di acido ialuronico allo stato naturale, senza addensanti, può avere sicuramente dei vantaggi nel lungo periodo. "Chi aspira soltanto a riempire una ruga e dimenticarsene forse non preferirà questa soluzione – suggerisce Di Pietro – Ma i filler a base di acido ialuronico naturale hanno il massimo potere rigenerante, a fronte di uno scarso potere riempitivo. Nel tempo, facendone un uso periodico, la pelle è stimolata a produrre più collagene e elastina e questo ne migliorerà naturalmente l'aspetto. Alle mie pazienti propongo il picotage, un trattamento che sfrutta l'acido ialuronico al naturale che viene iniettato 1 millimetro sotto la pelle e che aiuta la rigenerazione. Con questo metodo la cute migliora per elasticità e turgore e la pelle ringiovanisce in modo naturale, senza rigonfiamenti". Chi invece ha bisogno di riempire delle rughe o delle pieghe particolarmente evidenti, pensiamo alla ruga d'espressione sulla fronte o quelle che si trovano tra naso e bocca, per avere un effetto più riempitivo dovrà ricorrere a acidi ialuronici addensati. "L'unico rischio di questo tipo di filler è che si creino degli addensamenti all'interno della pelle, e di conseguenza dei rigonfiamenti, che non avranno la stessa elasticità della pelle circostante e che potrebbero dar vita a degli inestetismi. Esistono però anche degli acidi ialuronici le cui molecole hanno una densità più alta, privi di addensanti, e possono avere un effetto meno temporaneo". 

La purezza dell'acido ialuronico

Una delle caratteristiche a cui stare attenti quando si decide di farsi iniettare un filler a base di acido ialuronico è la sua purezza. L'acido ialuronico si ottiene infatti da una fermentazione batterica e per poter essere utilizzato è necessario un processo di purificazione, che elimini qualsiasi traccia di batteri. "Un acido ialuronico con un alto grado di purezza non è in grado di provocare reazioni avverse come allergie o infezioni". 

Quando si sceglie di fare un filler

L'evento avverso più comune quando si decide di fare un filler è la rottura di piccoli vasi capillari nella zona dell'iniezione. "Si va a 2-3 millimetri di profondità, dove ci sono dei vasi sanguigni, ed è quindi possibile che si possano rompere formando delle piccole ecchimosi di colore bluastro che si risolvono nel giro di pochissimo tempo. Un'eventuale reazione allergica a un acido non purissimo può invece manifestarsi nell'arco di 24-48h". Il rischio di infezioni secondo Di Pietro è invece scongiurato se si adottano le giuste pratiche igieniche. "La prima regola quando si tratta di filler è che ogni fiala deve essere usata esclusivamente per una persona. Molto spesso arrivano coppie di amici o di amiche che vogliono farsi iniettare un'unica fiala per risparmiare. Ma è bene sapere che anche cambiando l'ago è molto facile che l'acido ialuronico possa venire in contatto con il sangue e trasmettere le infezioni da un paziente all'altro". Fondamentale quindi che la fiala del filler sia aperta davanti alla persona e che il medico non riutilizzi mezze fiale magari conservate in frigorifero. "Una volta aperta la fiala l'acido ialuronico si inquina e nel giro di 24-48 ore i batteri iniziano a proliferare".

Chi non può fare i filler

I filler, soprattutto quelli a base di acido ialuronico al naturale, non hanno particolari controindicazioni. "Se fino a qualche anno fa si era piuttosto prudenti nei confronti di chi soffre di alcune malattie autoimmuni, in particolare la sclerodermia (una patologia per cui la pelle e in particolare le labbra si assottigliano fino a sparire) oggi in casi selezionati di pazienti con questa  patologia, abbiamo iniziato a usare i filler. In questo modo si ricostruiscono le labbra dei pazienti migliorando anche la loro qualità della vita". Qualche accortezza deve essere invece osservata da chi soffre di fragilità capillare, soprattutto se assume farmaci anticoagulanti. "In questi pazienti l'eventuale rottura di un capillare può provocare un sanguinamento più lungo e le ecchimosi potrebbero metterci più tempo a sparire. Per questo si consiglia sempre di evitare questo tipo di farmaci nei giorni precedenti alle iniezioni. Chi invece soffre di herpes e vuole fare un filler alle labbra deve sapere che l'iniezione potrebbe scatenare il virus". Nessun legame invece tra filler a vaccino anti Covid: "Se ne è parlato dopo che in una persona che aveva ricevuto il vaccino si erano verificati dei rigonfiamenti nella zona in cui era stato iniettato il filler. Ma, in Italia uno dei paesi al mondo che più utilizza filler, non ci sono stati altri casi del genere. Quindi direi che possiamo stare sicuri e che non c'è alcun rischio". 

La "mano" del medico

È bene sapere prima di decidere di fare un filler che possono essere iniettati soltanto da medici. "Bisogna diffidare da chi vi propone i filler nel retro di una profumeria o un parrucchiere o di chi gira con la valigetta. – consiglia Di Pietro – Un medico deve essere sempre disponibile a vedere il paziente dopo un filler per valutare qualsiasi reazione o conseguenza dell'iniezione". Un filler ha un costo variabile, quello per le labbra ad esempio va dai 250 euro agli 800, a seconda del tipo di filler, permanente o riassorbibile. Per avere dei buoni risultati e per migliorare l'aspetto del viso non basta soltanto che l'acido ialuronico sia puro o di altissima qualità. La mano del medico conta. "Un medico che non ha tanta esperienza romperà più facilmente i capillari ma soprattutto potrà iniettare più sostanza del necessario provocando un'ipercorrezione. Alcuni filler infatti possono dilatarsi un po' una volta iniettati e il rischio è che una correzione che sul momento pare adeguata nei giorni successivi tenda a gonfiarsi provocando degli inestetismi. Per questo esperienza e competenza sono necessari quando si decide di sottoporsi a trattamenti di questo genere, anche se mininvasivi".

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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