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Female in Focus Awards, le foto che hanno vinto il premio sono un intimo sguardo femminile sul mondo

Female in Focus è un premio fotografico istituito non solo per dare il giusto riconoscimento all’eccezionale lavoro di fotografe talentuose provenienti da ogni parte del mondo. La missione è soprattutto combattere la disuguaglianza di genere che c’è nel settore, rappresentato da una bassissima percentuale di professioniste, rispetto ai colleghi uomini.
A cura di Giusy Dente
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Tante donne appassionate di fotografia, ma poche fotografe professioniste. Forse siamo abituati a pensare alle donne protagoniste solo davanti all'obiettivo. L'altra prospettiva è poco esplorata ed è quella che metterebbe potere nelle loro mani, perché significherebbe offrire la possibilità di narrare, di dare un proprio punto di vista, un'opinione e quindi anche un pezzetto di sé. E in questo le donne sono bravissime, come dimostra il Female in Focus Awards. Il premio fotografico è stato istituito nel 2019 da 1854 Media e dal British Journal of Photography. La missione è consentire alle donne (o meglio alle persone che si identificano come donne) di tutto il mondo di dire la propria attraverso le immagini: artiste cis, trans, intersessuali e non binarie. Le vincitrici del premio vengono scelte da una giuria interamente al femminile, che assegna due premi: categoria Storie e categoria Immagine singola. Il premio intende sensibilizzare sulla scarsa rappresentazione femminile nel mondo della fotografia su scala globale, ma soprattutto dare voce alle donne e aprire una finestra sul loro modo di scrutare il mondo.

La fotografia è donna

Female in Focus Awards intende superare il divario di genere che esiste nel mondo della fotografia. I numeri parlano chiaro: a livello globale il 70-80% degli studenti di fotografia è costituito da donne, ma c'è solo un 13-15% di fotografe professioniste. La disuguaglianza di genere quindi è evidente. Aprire uno scorcio sul lavoro delle fotografe significa sostenere dei giovani talenti in tutto il mondo e muoversi verso una crescente rappresentazione femminile nel settore.

Tra le vincitrici di quest'anno c'è per esempio la fotografa Stephanie Noritz: il suo è il racconto del lockdown nella città di Toronto, visto attraverso la quotidianità di gesti semplici e ambienti domestici. C'è poi la significativa fotografia dell'indiana Anouchka Renaud: in un solo scatto c'è il racconto della condizione femminile, della sottomissione che le donne del Paese ancora devono subire, sotto il peso del patriarcato. Lo scatto immortala tre fratelli: due maschietti e una femminuccia. La sorte di quest'ultima è segnata: non avrà mai le stesse possibilità degli altri due.

Ecco dunque l'importanza dello sguardo femminile, capace di cogliere dettagli e problematiche che altrimenti rischiano di passare sempre in secondo piano. Per esempio la maternità raccontata da Imogen Freeland nella serie Twins Expecting. Oppure la condizione femminile delle musulmane: "È fondamentale ascoltare le voci delle donne musulmane, poiché spesso vengono messe a tacere e invocate dagli uomini" si legge nella descrizione del progetto My Hijab Has a Voice: Revisited di Jodie Bateman. La fotografa ha raccontato in immagini la propria storia e quella di sua sorella: un'esperienza autobiografica, che però in realtà significa molto di più.

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