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Faccia da “rich girl”: quando il filler o il ritocco estetico deve essere ben visibile

In principio il ritocchino andava nascosto, la bellezza doveva sembrare naturale e mai artificiale. Oggi invece la moda che si sta diffondendo tra gli adolescenti si chiama “rich girl face” faccia da ragazza ricca. Il filler alle labbra, lo zigomo rimpolpato si deve vedere eccome. Ne abbiamo parlato con lo psicologo Mario Sellini.
Intervista a Mario Sellini
Psicologo, segretario dell'associazione Unitaria Psicologi Italiani
A cura di Francesca Parlato
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Rich girl face, ovvero "faccia da ragazza ricca", è la nuova moda. Non un accessorio, una borsa costosa, un paio di stivali visti addosso a qualche influencer, ma la faccia, connotata da tratti corretti artificialmente e riconoscibili come non naturali. Fino a poco tempo fa i ritocchi estetici, filler, botox, punturine, andavano fatti nella maniera più naturale possibile, in modo che nessuno potesse immaginare che dietro un viso perfetto ci fosse la mano di un chirurgo. Oggi invece le cose stanno cambiando. E il filler si indossa nello stesso modo in cui si porterebbe un cappello. L'acido ialuronico iniettato nelle labbra, il botulino negli zigomi sono diventati degli status symbol. Le ragazze, sempre più giovani, desiderano proprio che si notino le loro labbra piene rimpolpate o gli zigomi sporgenti.

Sempre più giovani si sottopongono alla chirurgia estetica

Tutto parte da una considerazione sulla propria immagine corporea, ha spiegato lo psicologo Mario Sellini, segretario dell'associazione Unitaria Psicologi Italiani. "Il processo psicologico alla base di questa tipologia di interventi, sempre più numerosi, riguarda l'immagine corporea. Possiamo riassumere il concetto così: allo specchio non mi vedo per come in realtà sono, ma sono come mi vedo. Questo è alla base di tutti i problemi e le mode che vengono, compresa quella di mettere in mostra gli interventi ai quali ci si sottopone". Oltre al problema dell'immagine distorta di sé, lo psicologo chiama in causa ovviamente anche un altro elemento: i social media. "Sembrerà una banalità ma è da lì, oltre che dal gruppo dei pari, ovvero gli amici, i compagni di classe, che parte tutto. È nei gruppi che le mode, sane o non sane, trovano terreno fertile, crescono, si sviluppano. E i social sfuggono a qualsiasi tipo di controllo". 

I social e la salute mentale degli adolescenti

Poco meno di un mese fa un'ex dipendente di Facebook Frances Haugen, ha raccolto e passato una serie di documenti interni al Wall Street Journal, svelando alcune storture del social network. Tra i documenti che hanno fatto più scalpore c'è sicuramente lo studio commissionato da Zuckerberg, che rivela che Instagram è pericoloso per la salute mentale degli adolescenti. Secondo il fascicolo, una ragazza su tre con un account Instagram sviluppa un disturbo di percezione del proprio corpo. E anche se sui social c'è una grande attenzione alla body positivity a mandare dei messaggi di accettazione qualunque siano le proprie forme gli adolescenti si ritrovano a confrontarsi con modelli tutt'altro che raggiungibili. Magrezza, pelle liscia, forme che sembrano disegnate contribuiscono a rendere problematico lo sviluppo e la percezione del corpo. "Secondo alcune ricerche di psicologi americani soltanto il 29% dei soggetti che si sottopone a un intervento di chirurgia estetica non presenta disturbi di personalità. Questo vuol dire che 7 persone su 10 sono portatrici di disturbi psicologici più o meno gravi. – spiega l'esperto – Si riscontrano disturbi narcisistici o correlati a una personalità istrionica, fino a disturbi ossessivo compulsivi. In molti adolescenti si innesca un meccanismo senza fine che porta anche a degli interventi chirurgici ripetitivi". Si cerca di raggiungere un modello di perfezione che in realtà in natura non esiste. "E per far questo si ricorre continuamente alla chirurgia che non porterà mai a una gratificazione complessiva o all'identificazione totale con il modello prescelto".

Il pericolo dei selfie

Girare la videocamera dello smartphone, puntarla sul volto, cercare il filtro giusto è un'azione automatica per il 99% degli adolescenti. Ma un selfie può essere più pericoloso di quanto non si possa immaginare e soprattuto può creare delle paranoie. "Il selfie mette in luce soltanto alcune parti del volto e ne nasconde delle altre, può deformare il proprio aspetto e rendere gli adolescenti ancora più insicuri". Non piacersi in un selfie può far venire voglia di cambiare qualcosa del proprio aspetto. "Nelle foto si creano spesso dei difetti che non esistono. E per questo molti adolescenti credono che la chirurgia potrebbe dar loro una soluzione". Il fatto che il botox oggi non si nasconda più, ma che anzi i ragazzi abbiano voglia che si notino è un effetto collaterale. "Si tratta di mode, che partono dai social e mettono le loro radici nel gruppo dei pari, tra gli amici, dove si sente forte la necessità di conformarsi. Il mio consiglio per le famiglie è sempre chiedere un sostegno a uno psicologo quando un ragazzo ci chiede un intervento chirurgico puramente estetico, in modo da valutare il perché della richiesta e quali sono le eventuali problematiche". 

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