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Edward mani di forbice: 3 curiosità che (forse) non conosci sui costumi del film

Edward mani di forbice è un grande classico natalizio, che dal 1990 a oggi non ha mai perso il suo fascino. Il film è una riflessione su quanto le apparenze possano ingannare e su quanto possa fare male il perbenismo di chi non va oltre gli stereotipi ed esclude il diverso. Tutto questo, viene trasmesso con precise scelte che riguardano i costumi.
A cura di Giusy Dente
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Complice la permanenza forzata in casa, durante queste festività natalizie in tanti potrebbero ben pensare di dedicarsi allo sconfinato mondo dei film a tema, per trascorrere il tempo che non si può impiegare fuori con gli amici. Ci sono grandi classici come Mamma ho perso l'aereo, Miracolo nella 34esima strada Una poltrona per due, altri evergreen sono Love actually o L'amore non va in vacanza. Per gli spiriti meno inclini alle tradizionali commedie d'amore, la scelta potrebbe cadere su Il Grinch o su pellicole dalle atmosfere più gotiche come Nightmare Before Christimas e Edward mani di forbice, entrambi di Tim Burton. Quest'ultimo è uno dei capolavori più amati del regista, interpretato da un Johnny Depp dolcemente macabro. E Edward Scissorhands è molto più di un bel film: è una riflessione sulla società, che passa anche attraverso la scelta dei costumi.

3 curiosità sui costumi del film

Il protagonista del film ha, al posto delle mani, delle forbici che lo rendono agli occhi della bigotta società in cui vive una creatura mostruosa. Depp si impegnò moltissimo per questo ruolo e puntò molto sull'immedesimazione. Per questi motivi, si esercitò molto prima che cominciassero le riprese con le forbici, per prenderci confidenza e capire effettivamente cosa volesse dire conviverci. Le cicatrici sul viso che vediamo nelle scene non sono del tutto inventate: l'attore alcune se le era realmente procurate, utilizzandole. Michael Jackson acquistò le mani di forbice di Edward originali, che poi furono messe all'asta alla morte della popstar e vendute per 22 mila dollari.

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Il celebre costume del personaggio è una tuta nera in pelle e gomma, ma tra i materiali ci sono anche del nastro adesivo scuro e persino dei ritagli di un divano di Burton! Al momento delle riprese, effettuate in Florida, faceva molto caldo, ma Depp non solo si rifiutò per tutto il tempo di togliere la tuta, ma decise di non avvalersi neppure di agenti refrigeranti, proprio per entrare perfettamente nel personaggio e non lasciarsi mai distrarre.

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La protagonista femminile del film è una giovanissima Winona Ryder, all'epoca appena 19enne. La toccante scena finale del film è diventata iconica: la neve che cade dal cielo è il modo che Edward, rimasto identico nell'aspetto a distanza di anni, ha per dire alla sua amata e ormai anziana Kim che è vivo e che sarà sempre con lei, proprio come quando erano giovani e lei danzava per lui sotto i candidi fiocchi. Quell'abito bianco, con scollo a barca, fibbia attaccata al colletto e lunga fila di bottoncini sul davanti, è stato venduto all'asta il 12 luglio 2014 per 7000 dollari.

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Cosa nascondono i costumi del film

La favola moderna che segna l'inizio della collaborazione tra Tim Burton e Johnny Depp è una personalissima interpretazione di Frankenstein realizzata dal regista e affidata all'interpretazione di un attore protagonista profondamente calato nei panni del mostro, che poi mostro non è. Edward è un escluso, viene allontanato, genera timore per il suo aspetto inumano e per quelle forbici al posto delle mani, che sono in realtà il simbolo della sua impossibilità di entrare davvero in contatto con la realtà. Le forbici rappresentano la sua solitudine, il suo essere un incompreso. Il mondo che lo circonda non riesce a guardare oltre l'apparenza. Infatti l'aspetto mostruoso di Edward nasconde in realtà un animo profondamente buono. La sua tuta nera è bilanciata dal costume bianco di Kim, che ne rappresenta invece la purezza. Il loro completarsi, attraverso due colori solo all'apparenza opposti, è il completarsi di due anime pure. Ciò che li lega nulla ha a che vedere con le persone che li circondano e che infatti non possono comprendere: il perbenismo di quel mondo è rappresentato tutto attraverso costumi di colore pastello (uguali alle case che abitano).

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