Alcolici in gravidanza, fanno male al bimbo ed è meglio evitarli
La gravidanza è un periodo tanto bello quanto delicato per una donna e per il suo feto. E’ bene tenere sempre tutto sotto controllo, stando attente a ciò che si mangia e soprattutto a ciò che si beve. Quando una donna incinta assume degli alcolici regolarmente, il bimbo potrebbe incorrere nella cosiddetta Fasd, cioè sindrome feto-alcolica che causa malformazioni, disturbi mentali, dell’apprendimento e del comportamento.
Fabrica, il centro di ricerca sulla comunicazione del gruppo Benetton, per il secondo anno consecutivo ha voluto lanciare la campagna “Too young to drink”, cioè “Troppo piccolo per bere”. L’iniziativa ha l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi che si incorrono assumendo gli alcolici durante la gravidanza. Non è un caso che l’immagine della campagna sia particolarmente forte. Mostra un feto fluttuante in una bottiglia di alcol con tanto di ghiaccio e lime e con il cordone ombelicale che sembra una cannuccia. La foto intende far immaginare cosa prova il piccolo quando la mamma beve un cocktail o un bicchiere di birra.
Anche delle quantità modeste di alcol comportano dei rischi elevati per la salute del nascituro, tanto che la sindrome feto-alcolica sta diventando molto più diffusa di quanto si crede. Solo negli Stati Uniti ogni anno si contano circa 40mila bambini nati con la Fasd. E’ importante dunque incoraggiare tutte le donne in dolce attesa a sostenere una gravidanza sana, senza il consumo di alcolici, così da evitare che un bambino su 100 nasca con delle disabilità. In Italia, la campagna è patrocinata dal Ministero della Salute, dall’Istituto Superiore di Sanità e supportata dalla Regione Veneto in collaborazione con la Società Italiana di Alcologia.