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È stata inventata una macchina che ricicla gli abiti vecchi, ecco come funziona

H&M Foundation e Hong Kong Research Institute of Textiles and Apparel hanno sviluppato una rivoluzionaria macchina industriale che consente di separare cotone e poliestere dai tessuti misti, agevolando così il riciclo. Il tutto in modo non solo veloce ma anche ecologico, senza produzione di ulteriori materiali di scarto.
A cura di Giusy Dente
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Il vocabolario della moda negli ultimi anni si è arricchito di nuove parole, come sostenibilità e riciclo. Il settore, notoriamente uno dei più inquinanti, sta prestando crescente attenzione all’ambiente, cercando di ridurre gli sprechi e di concentrarsi sulla produzione di tessuti innovativi, che possano sostituirsi a quelli che così tanto gravano in termini di sfruttamento delle risorse. Cosa fare quando un capo termina il suo ciclo di vita? Cosa farne, quando non è più utilizzabile o semplicemente non piace più? Il riciclo, anche solo di parte di essi, consente di avere un impatto minore sulla produzione e di dare nuova vita a qualcosa che magari avremmo ingiustamente buttato nella spazzatura. H&M Foundation e Hong Kong Research Institute of Textiles and Apparel hanno collaborato per mettere a punto proprio una macchina che faciliterà il riciclo di abiti e accessori.

Green Machine, per riciclare i capi in modo veloce e pulito

Il riciclo a volte è reso difficoltoso dalla composizione dei capi, in particolare quelli misti. La combinazione cotone-poliestere per esempio, una delle più usate in commercio, è una composizione che non va d’accordo col riutilizzo. Per questo H&M Foundation (l’associazione no profit del brand svedese) e Hong Kong Research Institute of Textiles and Apparel (istituto di ricerca con sede a Hong Kong) hanno sviluppato una macchina capace di separare i due materiali in modo pulito e non aggressivo. Con un investimento pari a 5,8 milioni di euro e dopo 4 anni di lavoro è stata realizzata la Green Machine capace di separare poliestere e cotone in modo veloce e senza inquinare. Il suo funzionamento, infatti, non produce materiale di scarto e si basa sul solo utilizzo di pressione, acqua, calore e un agente chimico biodegradabile. Quest’anno c’è stato già il primo inserimento del macchinario da parte di un fornitore asiatico e la prima collezione interamente realizzata coi capi riciclati dalla Green Card. La linea dovrebbe essere presentata entro la fine del 2020 sotto il marchio Monki del gruppo H&M.

H&M sempre più impegnata in chiave sostenibile

H&M si è posta obiettivi a lungo termine importanti: ridurre le emissioni di gas, puntare di più sulle energie rinnovabili e utilizzare entro il 2030 solo materiali riciclati e sostenibili. La Green Machine è un punto di svolta importante dunque, in questo ampio progetto di sostenibilità ambientale. Certo, non si tratta di una macchina perfetta. Se in aggiunta a poliestere e cotone ci sono anche altri materiali nei tessuti misti, per esempio la gettonata viscosa, questa non viene riconosciuta e dunque si rende ugualmente impossibile il riciclo. Quindi la macchina ha sicuramente dei limiti ed è il frutto di uno sforzo economico importante di tempo e denaro che magari non tutti potrebbero sostenere. Ma è la dimostrazione dell'interesse costante e crescente verso soluzioni innovative che possano far evolvere il settore moda e riappacificarlo con l’ambiente.

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