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E’ caccia all’abito copiato: ecco chi sono i nuovi critici di moda

Dopo il “fenomeno” dei fashion blogger, diventati ormai delle vere e proprie star, sono arrivati anche i nuovi critici di moda. Sono dei perfetti sconosciuti agguerriti, informati e sempre sul pezzo che intendono scoprire quali sono gli siti e gli accessori “copiati”.
A cura di Valeria Paglionico
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Se un tempo il mondo della moda era elitario e riservato a pochi, oggi le cose sono cambiate e sono sempre di più coloro che si servono dei social per esprimere il proprio punto di vista come se fossero degli esperti. Dopo il "fenomeno" dei fashion blogger, diventati ormai delle vere e proprie star seguite in tutto il mondo, sono arrivati anche i nuovi critici. Sono dei perfetti sconosciuti agguerriti, informati e sempre sul pezzo che attraverso Instagram riescono ad amplificare e creare notizie.

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Il loro obiettivo è scoprire le copie, denunciando il tutto con post e foto-confronti. Uno dei profili più famosi, ad esempio, è @Diet_prada, conta 6.256 followers e riesce a scovare ogni tipo di plagio avvenuto nel fashion system. Uno dei "casi" più recenti è quello di Alexa Chung, la cui prima linea di abbigliamento comprenderebbe capi molto simili ad alcuni abiti prodotti anni prima.

Alessandro Michele di Gucci, Demna Gvasalia, Tom Ford, sono solo alcuni degli altri stilisti internazionali finiti sulle pagine instagram dei nuovi critici di moda per le loro creazioni "copiate". Sulla scia di @Diet_prada sono nate moltissime altre pagine come @itshotblog che vanno alla ricerca dei "furti" dei colossi del fast fashion come Zara, H&M, Mango, fornendo delle foto che mostrano chiaramente il plagio.

Questi "nuovi" critici di moda sono diventati così famosi che spesso vengono citati e ripostati da designer come Stefano Gabbana, che non può fare a meno di scagliare la sua ira conto i "copioni". E' importante però distinguere tra copia e ispirazione: la prima non è altro che un furto della creatività altrui, mentre la seconda è qualcosa di più elaborato, una sorta di prestito legittimo che non disturba il mercato del prodotto originale. Certo, al giorno d'oggi, dove tutto è stato già fatto e rifatto, apparendo più volte sulle passerelle in versioni leggermente modificate, è praticamente impossibile essere originali al 100% e si finisce dunque per far ritornare le stesse mode con una certa ciclicità.

E' chiaro dunque che il confine che separa due concetti tanto diversi ma allo stesso tempo complementari come copia e ispirazione è particolarmente sottile ma le pagine i nuovi critici si limitano semplicemente a mostrare le somiglianze. Quelli che finiscono più spesso al centro del mirino? I brand Made in Usa che si rifanno davvero troppo spesso alla creatività degli stilisti europei.

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