Dieta vegana si o no? I benefici sulla salute di chi segue questo regime alimentare
Il 1 novembre è il World Vegan Day, la giornata dedicata all'alimentazione vegana, il regime alimentare che esclude qualsiasi alimento di origine animale, derivati (come formaggio e uova) compresi. Ogni anno crescono sempre di più le persone che scelgono di optare per questo tipo di alimentazione, sia per motivi di carattere etico che per ragioni che riguardano l'impatto ambientale. Secondo un'indagine Eurispes i vegetariani e i vegani in Italia corrispondono all'8,2% della popolazione: il 5,8% del campione intervistato è vegetariano e il 2,4% adotta invece uno stile vegan (nel 2020 la percentuale dei vegani era invece del 2,2%).
La dieta vegana è bilanciata?
Occhiate scettiche e domande tendenziose sono all'ordine del giorno per chi si dichiara vegano. "Una delle più frequenti è sicuramente: "La dieta vegana è bilanciata?"" – racconta a Fanpage.it la dottoressa Silvia Goggi, medico nutrizionista, esperta in alimentazione 100% vegetale e autrice di diversi volumi sull'argomento – La risposta è sì. Ci sono degli importantissimi studi e linee guida, tra cui quello dell'Academy of Nutrition and Dietetics che sanciscono che un'alimentazione vegana è possibile in tutte le fasi della vita (dall'infanzia all'età adulta) quando ben pianificata". Per essere ben pianificata una dieta vegana deve corrispondere a determinati criteri. "Tutti i gruppi alimentari devono essere presenti (nelle giuste proporzioni) nella giornata alimentare ovvero legumi, verdure, cereali, frutta, frutta secca e semi oleosi. E deve esserci sempre un supplemento di vitamina B12. Se ci sono queste caratteristiche la dieta vegana è fattibile da tutti, dai bambini (con ovviamente alcune accortezze soprattutto durante lo svezzamento) alle donne in gravidanza".
I benefici di mangiare frutta e verdura
Al di là delle motivazioni etiche o relative al basso impatto ambientale, avere un'alimentazione a prevalenza vegetale ha sicuramente dei benefici sulla salute. "Quei gruppi alimentari sono quelli più salutari e sono alla base di qualunque dieta sana". Verdure, legumi e frutta sono ad esempio privi di colesterolo. "Si tratta di alimenti che contengono pochi grassi, hanno un elevato contenuto di fibre o sostanze fitochimiche protettive. Con l'alimentazione vegana si massimizza l'assunzione di queste sostanze benefiche". Ma oltre a questo la dieta vegetale ha altre due importanti caratteristiche: "Protegge la salute cardiovascolare e anche dal diabete. E poi chi segue questo tipo di alimentazione, secondo le ultime ricerche, ha il 15% in meno di rischio di sviluppare un tumore". Secondo la dottoressa Goggi in realtà anche un bravo onnivoro dovrebbe essere vegano per la maggior parte del tempo. "Pensiamo alla dieta mediterranea che prevede una prevalenza di verdure, frutta e legumi".
Vegani e vitamina B12
Come indicato dalle linee guida l'alimentazione vegana per essere bilanciata necessita di un'integrazione di vitamina B12. "Non bisogna però immaginare la necessità di vitamina B12 come un fallimento o un segno di incompletezza della dieta vegana. – precisa Goggi – Questa vitamina si ottiene da una sintesi batterica, non è prodotta dagli animali, perché gli animali non producono nutrienti, ma semplicemente li concentrano. La vitamina B12 che c'è nella carne deriva da quello che gli animali mangiano e in alcuni casi dagli integratori che gli vengono somministrati". La vitamina B12 assolve un'importantissima funzione nel nostro organismo ovvero la sintesi di globuli rossi da parte del midollo osseo e una sua carenza può indurre l'anemia perniciosa. "Chi segue un'alimentazione vegana deve sicuramente integrare la vitamina B12, ma non è detto che un onnivoro non possa comunque avere la stessa necessità senza saperlo". I più scettici si chiedono spesso se non sia necessario ricorrere anche a un'integrazione di alcuni sali minerali come il ferro. "Il ferro è presente nel cibo vegetale, e a chi dice che il ferro della carne viene assorbito in maniera più efficace possiamo dire che questo non è necessariamente un vantaggio. Troppo ferro non ci serve: il ferro contenuto negli alimenti di origine animale viene assorbito dall'organismo indiscriminatamente mentre il ferro vegetale no. L'organismo lo assorbe quando ne ha bisogno, questo perché possiamo regolare soltanto l'assorbimento del ferro vegetale, quello non eme. Elevati depositi di ferro nell'organismo sono una bomba a orologeria".
Dieta vegana e controlli
"Essere vegani non è un lavoro a tempo pieno" rassicura la dottoressa Silvia Goggi. Si tende sempre a pensare infatti che chi è vegano sia concentrato h24 soltanto sull'alimentazione. "Non c'è bisogno di fare delle analisi in più ad esempio per controllare l'eventuale presenza di carenze nutritive. Essere vegani è semplicemente una scelta che va controllata sì, ma non necessita di più attenzioni di chi segue altri stili alimentari".