Dieta Atkins: cos’è e come funziona
Tra le diete più diffuse del momento c’è senza dubbio la dieta Atkins, arrivata anche in Italia dall’America, portandosi dietro non solo seguaci ma anche critiche. Questo particolare regime alimentare prevede un basso consumo di zuccheri, concentrandosi invece su grassi e proteine. Secondo il Dott. Atkins, padre di questa dieta, l’esubero di peso non sarebbe causato tanto da un’alimentazione troppo ricca, ma da una scorretta assimilazione degli zuccheri.
Così come altre diete, la Atkins si propone come obiettivo quello di bruciare più grassi possibile mantenendo costante il livello di insulina. Il corpo infatti è quasi “costretto” a bruciare i grassi in eccesso utilizzandoli come fonte energetica alternativa, in sostituzione a quella fornita dai carboidrati, che in questa dieta sono fortemente limitati. La dieta Atkins, proprio grazie a queste particolari caratteristiche, permette di perdere peso in modo molto veloce, tanto che è stata utilizzata anche da star come Jennifer Lopez e Reneé Zellweger. Si compone di 4 fasi diverse, ognuna delle quali deve essere seguita in modo rigoroso se si vogliono vedere dei risultati.
La prima fase, conosciuta anche come “induzione” ha una durata di due settimane: in questo periodo l’apporto glucidico non deve superare i 20 grammi al giorno; da limitare quindi pasta, riso, cereali, dolci, patate e bibite zuccherate. Sì invece ad alimenti come uova, pesce e formaggi. Nella seconda fase il livello di carboidrati aumenta di 5 grammi al giorno, fino a raggiungere il cosiddetto “livello critico”: superato tale livello si aumenta di peso, mentre se si rimane al di sotto si continuerà a perdere peso. Per questo motivo è molto importante tenere sotto controllo l’ago della bilancia. La fase tre è quella che precede il mantenimento, a permette di aggiungere 10 grammi di carboidrati alla settimana. In questa fase tieni sotto controllo il tuo peso: se aumenta, torna alla fase precedente. L’ultima fase è quella del mantenimento vero e proprio, dove potrai consumare regolarmente la dose di carboidrati stabilita nella fase 3.