Nelle stories su Instagram svelano il dietro le quinte. Colla, pennelli, cartoncini e, ci tengono a sottolinearlo, uno spirito militante. Tanto basta a un gruppo di ragazze di Parigi per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della violenza di genere. Sono il collettivo Le Colleuse (le incollatrici) con il loro progetto Collages Femminicides, che denunciano femminicidi e violenze sui muri delle principali città francesi. Sul loro sito il messaggio è chiaro: ogni anno 219 mila donne sono vittime di violenza coniugale. Ogni 48 ore una donna muore sotto i colpi di un proprio congiunto, marito amante o padre che sia. E questo gruppo di ragazze ha deciso di portare all’attenzione il tema riempiendo i muri francesi, soprattutto quelli parigini, di messaggi che ricordino ai cittadini di questa brutale violenza.
Le denunce sui muri di Parigi
Il New York Times ha seguito due loro, Astrid Tenon e Chloé Madesta, per una notte, accompagnandole nelle strade della città ad affiggere i loro messaggi. “Dicevi che mi amavi, ma era sempre uno stupro” è quanto incollano quella sera sui muri. Ma ancora: “Il silenzio non è consenso”, “Papà ha ucciso la mamma”, “Lei lo ha lasciato e lui l’ha uccisa”. Sono messaggi forti, scritti con un pennarello nero su un foglio bianco: nient’altro che il crudo messaggio sotto gli occhi dei passanti. E non importa la multa salata a cui rischiano di incorrere se colte in flagrante (quattromila euro), le Colleuse non si fermano.
Sempre più affissioni per costringere il Governo ad agire
La denuncia è forte e colpisce anche il Governo, che secondo loro non mette in campo abbastanza risorse per contrastare il fenomeno della violenza sulle donne. Per farlo utilizzano slogan che colpiscono per il loro impatto deflagrante, ma anche per la crudezza. Per le vie di Parigi, una delle prime affissioni a loro firma, è stata quella contenente ben 111 nomi di donne assassinate dal proprio partner nel 2019 in Francia. Un muro enorme, ricoperto da scritte nere. Qualsiasi persona che crede in questa causa, dicono le organizzatrici, può partecipare. Basta armarsi di fogli, pennarelli neri, colla e pennello. La brutalità della realtà fa il resto, regalando amaramente spunti per slogan da scrivere e orrori da denunciare. Dal 2019, quando il progetto è partito, sono 1500 le affissioni in numerose zone della Francia, non più solo a Parigi.
I muri diventano il mezzo principale dove raccontare, svelare, parlare con chiunque. Perché chiunque di noi attraversa le strade della propria città e non può far finta di nulla. Quante volte la violenza è stata banalizzata, nascosta, giustificata? Le Colleuse, con carta e penna, stanno costringendo a guardarla in faccia e non trovare alcuno scampo per voltarsi verso l'indifferenza.