Come affrontare al meglio un inverno in lockdown: ce lo insegnano i norvegesi col koseling
Il Covid-19 farà parte delle nostre vite anche nei mesi a venire. La prospettiva che abbiamo davanti è quella di un inverno all’insegna delle restrizioni. L’Europa è alle prese con una seconda violenta ondata di pandemia, che ha reso necessario adottare delle misure che avranno non poche ripercussioni sulla vita delle persone. Meno spostamenti, luoghi di incontro e spazi dedicati alla cultura chiusi, smart working. Insomma, lo scenario è lo stesso di marzo, con la differenza che a ingrigire l’umore ci sarà anche la condizione climatica, col freddo e la pioggia. Affrontare l'inverno in lockdown potrebbe apparire sconfortante, ma prendendo spunto dai norvegesi potremmo in realtà ribaltare la prospettiva e trovare in questa situazione anche degli aspetti positivi. O almeno, non proprio negativi. In Norvegia, infatti, esiste un termine specifico per indicare l’atteggiamento giusto per godersi al massimo l’ambiente domestico quando in inverno non si può uscire: si parla di koseling (si pronuncia koohshlee).
Come godersi un inverno in lockdown
I norvegesi sono abituati ad avere a che fare col freddo e dunque hanno imparato a gestire l’inverno senza farsi sopraffare dai malumori e dalla tristezza. Trascorrere molto tempo in casa può non essere poi così male, se ci si concentra sugli aspetti giusti. Per questo la filosofia del koseling può tornare utile anche a noi italiani, in vista delle tante giornate che ci aspettano dentro le mura domestiche, a causa dei lockdown locali e delle restrizioni nazionali, adottati per contenere il virus. Le parole chiave sono due: una buona compagnia (presenza non fisica ovviamente) e la giusta atmosfera domestica. Può sembrare superficiale, ma questi due semplici elementi posso fare tanto, quando si è giù di morale perché non si può uscire, perché non ci si può incontrare con le persone care. Il koseling punta a ritrovare ottimismo e benessere nella semplicità, per non demoralizzarsi dinanzi a una situazione difficile, ma anzi cogliendone tutto il meglio che può offrire. La filosofia norvegese applicata anche nell’Italia di oggi potrebbe essere la chiave per vivere al meglio i mesi a venire, cercando di riscoprire la bellezza di dedicarsi a sé stessi e di entrare in contatto con i propri spazi.
I norvegesi ci insegnano il bello dello stare in casa
I norvegesi sanno che l’inverno e i pomeriggi di pioggia chiusi in casa possono essere in realtà una possibilità, più che un limite: questa popolazione è stata capace di sviluppare un approccio unico, da cui trarre insegnamento. La loro filosofia del koseling prevede la celebrazione delle piccole cose e dei momenti di intimità domestica, da cui trarre benessere e piacere. Essenziale, per l’equilibrio mentale, è riconnettersi con la natura: dunque sì a prendere le distanze dal caos cittadino per concentrarsi sugli spazi aperti, nelle modalità in cui è possibile. Ma l’essere umano non è fatto per stare da solo, i rapporti umani sono parte fondamentale della sua vita e una situazione di emergenza come questa rende ovviamente necessario limitarli il più possibile. Ciò non toglie che si possano coltivare i rapporti anche a distanza, approfittandone per dedicarsi di più a sé stessi e riscoprire l’aspetto più costruttivo e sano della solitudine. Per farlo è essenziale avere intorno condizioni accoglienti: la situazione ideale potrebbe essere un divano davanti a un caminetto acceso circondato di luci soffuse, o una calda coperta in cui avvolgersi mentre si sorseggia un the circondati dal profumo di una candela.