Cistite interstiziale: cause, sintomi e trattamento e perché la diagnosi è così difficile
Di cistite interstiziale ne soffrono molte più donne di quanto si possa immaginare. Simile per alcuni aspetti alla classica cistite, è in realtà una condizione che può essere fortemente invalidante e per la cui diagnosi a volte ci possono volere addirittura anni. "A differenza di quello che si crede, la cistite interstiziale non è una vera e propria patologia – spiega a Fanpage.it l'urologa Debora Marchiori – È una condizione anatomopatologico, che si manifesta quando c'è un'infiammazione cronica della vescica".
Che cosa è la cistite interstiziale
La cistite interstiziale è il sintomo di un fenomeno infiammatorio che si sta cronicizzando. "L'infiammazione della vescica provoca un assottigliamento del tessuto della parete e questo consente all'urina, che sappiamo essere acida, di penetrare tra gli interstizi della parete e di causare un'irritazione". Tra le cause più comuni dell'infiammazione cronica della vescica c'è sicuramente la menopausa. "Dobbiamo tenere presente che la vescica è un organo estrogeno-dipendente e quando in menopausa c'è il calo di quest'ormone, si possono avere dei deficit di funzionalità. I tessuti si assottigliano e quando subiscono un insulto meccanico come il contatto con l'urina acida, possono infiammarsi. E in alcuni casi l'infiammazione può cronicizzarsi. Anche le donne giovani che assumono la pillola o che hanno problemi ormonali possono però andare incontro a questo tipo di condizione".
I sintomi della cistite interstiziale
Si tratta di una condizione estramemente dolorosa e i sintomi sono quelli della cistite. "Stimolo frequente alla minzione, dolore vescicale, bruciore esterno, sensazione di spilli mentre si urina – spiega Marchiori – In alcuni casi si può soffrire anche di incontinenza e poi si arriva a tutta la sfera di disturbi sessuali. La vescica se sollecitata durante la penetrazione può infatti provocare grande sofferenza alla donna". In alcuni casi può essere addirittura invalidante. "Il problema è che questo tipo di infiammazione è spesso considerata transitoria, e trattata come se fosse una cistite sporadica, invece non è così. Il rischio della cronicizzazione, a parte il dolore costante, è che l'infiammazione si estenda anche a tutti i tessuti vicino la vescica. E poi, un altro dei motivi per cui è così altamente invalidante, riguarda il fatto che la vescica è un organo dinamico, che si muove, si riempie, si svuota e ogni volta che c'è un movimento, provoca dolore".
Perché è difficile diagnosticare la cistite interstiziale
Scoprire l'origine di tutti questi sintomi è tutt'altro che semplice. "Molto spesso gli urologi la trattano come una cistite sporadica, somministrano una cura di antibiotico poi proseguono con gli integratori. Ma in questo modo non si tratta la patologia alla base della cistite interstiziale, cioè l'infiammazione. E la paziente non trova riscontro, non avverte miglioramenti, passa da un medico all'altro senza trovare beneficio e senza risolvere il suo problema". Ciò che rende particolarmente lunga e tortuosa la diagnosi è l'assenza di esami specifici. "Tutti gli esami che si fanno servono a escludere altre patologie. Si può eseguire al massimo una biopsia, se i tessuti sono particolarmente infiammati e se la mucosa, a occhio nudo, desta sospetti – chiarisce Marchiori – Ma la diagnosi è prettamente clinica e quello che serve è scoprire quale è la causa dell'infiammazione che ha provocato la cistite interstiziale".
Come si cura la cistite interstiziale
Anche se la diagnosi non è facile, una volta inquadrata la condizione e scoperta la causa alla base dell'infiammazione, convivere con la cistite interstiziale è possibile. "A seconda della causa che l'ha provocata esistono diversi trattamenti – rassicura Marchiori – Molti parlano di alimentazione e dieta, ma in realtà non esistono studi scientifici in proposito. Quello che io consiglio alle mie pazienti è di evitare il fumo che aumenta il livello di infiammazione, e evitare tè e caffè che attivano la vescica e possono provocare irritazione. Voglio però tranquillizzare chi ne soffre che una volta inquadrata, anche se sembra difficile, anche se spesso ci vuole del tempo per la diagnosi, la qualità della vita, potrà assolutamente migliorare".