Ci si può abbronzare con la birra? I miti da sfatare sulla tintarella
Tintarella di luna? Magari. Dopo un anno passato nelle nostre case, tra pc e smartphone ci siamo completamente disabituati al sole e ad avere una pelle abbronzata. Per questo ora che l'estate è finalmente arrivata possiamo dedicarci alla cura del nostro colorito. Stando sempre ben attenti a non esagerare e a sopratutto a non rincorrere falsi miti come spalmarsi il corpo di birra o evitare le creme protettive perché si teme che impediscano alla melanina di fare il suo effetto. Alla professoressa Gabriella Fabbrocini, direttrice della Clinica dermatologica dell'Università Federico II di Napoli, abbiamo chiesto chiarimenti su alcuni delle più diffuse credenze a proposito di abbronzatura.
1. La birra ci fa abbronzare più velocemente
Se digitate su Google la combinazione delle parole "birra" e "abbronzatura" vi usciranno centinaia di pagine che indicano che luppolo e orzo possono essere dei facilitatori dell'abbronzatura, con tanto di consigli su come, quando e con quali altri rimedi spalmarla. "Falso. Il luppolo non è assolutamente utile all'abbronzatura". In alcuni casi spalmarsi o spruzzarsi soluzioni a base di acqua e birra può addirittura essere pericoloso e scatenare reazioni allergiche o favorire la comparsa di eritemi o irritazioni.
2. Le lampade solari sono utili per preparare la pelle all'abbronzatura
In questo caso non è un falso mito. "Potrebbe rivelarsi una strategia utile per alcuni tipi di pelle – considera Fabbrocini – Pensiamo a chi soffre di orticarie o di eritemi solari. In questo caso fare 3 o 4 lampade di pochi minuti, nel giro di qualche settimana, può essere importante per stimolare la pelle a creare una prima barriera protettiva".
3. Chi ha la pelle scura può fare a meno della protezione
"Falso. La crema va sempre messa – spiega la professoressa – Certo ci sono delle differenze a seconda dei diversi fototipi. I fototipi chiari hanno bisogno di una protezione maggiore perché hanno poca melanina, mentre quelli più scuri possono prendersi il lusso di usare una crema con una concentrazione più bassa (immaginiamo la 20 o la 30) perché la loro difesa di partenza è più forte".
4. Le creme protettive non fanno abbronzare
Proteggere non vuol dire necessariamente schermatura totale. "Le creme proteggono ma ci fanno comunque abbronzare, in maniera graduale e sana. Poi pensiamoci un attimo: anche se le creme sono waterproof, con il sudore e con i bagni a mare, tende a diminuire la forza di adesione della crema". Quindi non dobbiamo temere di non abbronzarci se utilizziamo la protezione.
5. L'ombrellone ci protegge totalmente dal sole
Poi, c'è chi non è un fan dell'abbronzatura stile lucertola e si rifugia sotto l'ombrellone per tutta la giornata, e pensa che non sia necessario utilizzare alcuna protezione. "L'ombrellone taglia di molto i raggi solari – spiega Fabbrocini – Quindi sicuramente offre una protezione significativa. Ma questo non ci deve far abbassare la guardia. La protezione è indispensabile".
Il consiglio della dermatologa: non fuggire dal sole
"Non dobbiamo fuggire dal sole. Il sole è un nostro alleato di salute, ma dobbiamo stare attente quando ci esponiamo a prevenire le scottature. Il mio consiglio è utilizzare delle creme in maniera costante e graduale. Un comportamento sbagliato è quello di utilizzare per i primi 3 giorni la protezione 40 e poi smettere di usarla. In questo modo la nostra pelle non avrà sviluppato le difese necessarie. Meglio utilizzare una protezione adatta al nostro fototipo e scendere di punti in maniera graduale, per far sì che la nostra pelle diventi di un bel colorito ambrato e uniforme".