Caterina Balivo: «Lavorare con mio marito? Faticoso, ma quell’ora insieme è un momento nostro»
Caterina Balivo ferma non sa stare e ora che le dirette dal suo salotto televisivo Vieni da me sono state momentaneamente sospese a causa dell'emergenza Coronavirus, la conduttrice ha pensato di lanciare un nuovo progetto, insieme al marito Guido Maria Brera: My Next Book, un appuntamento quotidiano sul suo profilo Instagram con libri e scrittori famosi del calibro di Gianrico Carofiglio, Francesco Piccolo e Sandro Veronesi. Dopo aver raccontato a Fanpage.it le sue giornate in quarantena, in compagnia dei figli Guido Alberto e Cora, tra compiti e disegni, ha voluto condividere con noi la gioia del primo mese di vita del suo programma tutto social.
My Next Book e quel libro che porteremo dopo la fine del lockdown
«My Next Book nasce da una riflessione che abbiamo fatto a casa io e mio marito. Tutti stanno usando i social in questo momento di lockdown, c’è chi lo fa in maniera divertente, chi in maniera riflessiva, chi forse in maniera inutile. Ci siamo chiesti allora cosa si potesse fare. Guardare la tv o una serie, leggere, fare dolci, cucinare. Pensare al futuro, no. Nessuno ne ha voglia. E a proposito di libri da leggere abbiamo pensato che sarebbe stato bello poter fare delle dirette con degli scrittori». Del resto se c'è una cosa che ci sta insegnando questa quarantena forzata è dare più valore al tempo. Non possiamo più rimandare tute quelle cose a cui prima non potevamo dedicarci. Una di queste è proprio la lettura. My Next Book è quel libro che ognuno di noi porterà con sé quando usciremo dalla tempesta e dovremo imparare a scoprire una nuova normalità.
Un salotto affollato, tra premi Strega e famose tiktoker
Da Alessandro D'Avenia a Fabio Genovesi, da Walter Veltroni ad Alfonso Signorini, e poi ancora Elisa Maino, Marta Losito, Simona Sparaco, Fabio Volo e Massimo Gramellini. Premi Strega, tiktoker, scrittori affermati e voci emergenti, sono tanti gli autori che sono entrati virtualmente nel salotto della Balivo, quello vero stavolta. «Noi siamo abituati a sentire uno scrittore solo quando presenta il libro, non lo vediamo mai a casa sua. Poterlo ascoltare, con la sua libreria dietro, che parla magari di un altro scrittore, è secondo me una chiave inedita per farlo conoscere a chi non lo ha mai letto, o per offrire un qualcosa in più a chi lo segue già».
Quanto conta poter continuare a lavorare
Per quanto possa sembrare semplice agli utenti che la seguono, quell'ora al giorno richiede un lavoro non indifferente alle spalle, tra agenti e scrittori con cui organizzarsi, un palinsesto da definire e delle scalette da preparare. Ma è anche un'occasione per tenersi impegnati in un momento così estraniante, soprattutto per chi, come Caterina Balivo, è abituato a lavorare tutti i giorni. «Questo è un momento difficile, dove non sai cosa ti aspetta e come sarà il tuo futuro, lo dico per tutti. In questo momento tenere allenata la mente è fondamentale: leggere, vedere una serie, scrivere, avere anche un'agenda, come se fosse un taccuino di bordo. È come se fossimo tutti su una grande nave, sperando di arrivare presto in porto. Poter dare un contributo tutti i giorni, far conoscere uno scrittore, tenere compagnia o riflettere insieme, mi sembra di contribuire a rendere meno pesante questo lockdown»·
«Per il bestseller di mio marito I diavoli volevamo fare un film, ma la serie è più moderna»
Ad accompagnarla in questa avventura social è il marito Guido Maria Brera, 51 anni. «Lavorare con mio marito da una parte è faticoso. Mi piacerebbe stare dietro le quinte molto di più, lo inseguo. Lui lavora tantissimo, io trascorro tanto tempo dietro ai bambini. Quell'ora insieme è un momento tutto nostro. Molto di più rispetto a tutto il resto della giornata. Sembra strano ma si corre tantissimo anche in casa». Dirigente d'azienda e scrittore, sposato con la Balivo dal 2014, è autore del romanzo I diavoli, bestseller da cui è tratta l'omonima seria da poco uscita su Sky, che vanta un cast d'eccezione, da Patrick Dempsey ad Alessandro Borghi. «Ne sono molto orgogliosa. In questi anni ci siamo chiesti se la scelta fosse stata giusta. Era partito con un film e con un’altra casa di produzione. E poi Ettore Bernabei si innamorò di questo libro e volle conoscerlo. Fui proprio io a spingerlo a una colazione con lui. C’era già la promessa di un film, aveva paura quale fosse la controproposta. Alla fine ha fatto bene a scegliere di fare la serie con la Lux, ha un impatto completamente diverso. Ci sono stati film bellissimi che al cinema magari in quel momento nessuno è andato a vedere, forse la distribuzione non era delle migliori, o al contrario sarebbe potuto anche essere un successo internazionale. Ma la serie oggi è molto più contemporanea».
Il vero lavoro è quello di mamma
Il lavoro più impegnativo e importante, però, è un altro e da quello non ci sono pause, intervalli o giorni di ferie, neppure in quarantena. «Guido Alberto viene spesso durante le dirette, a volte mi sono anche assentata, perché magari lui ha lezione online a quell’ora con la scuola. Puntualmente salta il collegamento o si è ristretto lo schermo. Cora sa che in quel momento deve fare la brava perché mamma sta lavorando, d’altronde lei è abituata a vedermi uscire per andare a lavoro. L’altro giorno, però, faceva i capricci e io le ho detto che sarei tornata subito subito. A quel punto – racconta Caterina ridendo – mi ha chiesto "mamma, mi porti un regalo?"».