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Cancellare i brutti ricordi si può? Una ricerca mostra come agire su eventi negativi del passato

Nel film “Se mi lasci ti cancello” la protagonista decide di eliminare dalla memoria il suo ex partner. Fantascienza? Non necessariamente. La dottoressa Sara Borgomaneri dell’Università di Bologna ha spiegato a Fanpage.it che oggi intervenire sulle emozioni scatenate da alcuni eventi del passato è possibile.
Intervista a Dott.ssa Sara Borgomaneri
Ricercatrice del Centro di Studi e Ricerche in Neuroscienze Cognitive dell'Università di Bologna
A cura di Francesca Parlato
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Quando nella mente si sedimenta un ricordo è difficile, praticamente impossibile, mandarlo via. Ma le emozioni che il ricordo porta con sé? Quelle è possibile controllarle? È da queste domande che è partito il lavoro del gruppo di studi del Centro di Neuroscienze di Cesena, dell'Università Alma Mater di Bologna. L'associazione con il film "Eternal sunshine of spotless mind", maldestramente tradotto in "Se mi lasci ti cancello", è immediata. Ma lo scopo dello studio, pubblicato lo scorso agosto su "Current biology", prestigiosa rivista scientifica, non è proprio lo stesso. "L'idea nasce dalla possibilità di modificare l'impatto dei ricordi negativi ha spiegato a Fanpage.it la dottoressa Sara Borgomaneri, ricercatrice del Centro di Studi e Ricerche in Neuroscienze Cognitive dell'Università di Bologna e prima firma della pubblicazione – Non si tratta di cancellare i ricordi, ma di intervenire sull'impatto che questi hanno sulla nostra risposta fisiologica". 

L'esperimento dell'Università di Bologna

La sperimentazione è durata circa due anni e ha visto il coinvolgimento di 84 persone sane, alle quali è stato prima indotto un ricordo negativo e poi si è cercato di manipolare le emozioni legate a questo preciso avvenimento: "Abbiamo creato nei partecipanti un ricordo aversivo, un evento negativo. Il primo giorno i partecipanti hanno visto due stanze (virtuali) e in tutti loro è stata provocata una stimolazione con delle scariche elettriche, molto fastidiosa sul polso. Il giorno dopo abbiamo riproposto loro la stessa situazione: consapevoli di ciò a cui sarebbero andati incontro hanno avuto delle reazioni di paura, come accelerazione del battito cardiaco e sudorazione. A questo punto alcuni di loro sono stati sottoposti alla TMS, ovvero alla Stimolazione Magnetica Trasncranica. Attraverso una bobina appoggiata sullo scalpo, è stato erogato un campo magnetico in grado di interferire con l'attività di quell'area del cervello deputata al consolidamento del ricordo, inibendo per 15 minuti le attività della corteccia prefrontale dorsolaterale. Il terzo giorno, il gruppo che aveva ricevuto questo tipo di stimolazione (in alcuni gruppi erano state stimolate aree del cervello diverse, in altri nessuna) ricordava perfettamente le differenze tra le due stanze e in quale delle due avevano provato dolore e fastidio, ma i segnali fisici della paura non erano più presenti". 

In quale modo "cancellare" alcune emozioni ci può aiutare

Un ricordo può portarsi dietro anche dei traumi e limitare la nostra vita quotidiana. Una caduta da un motorino, un incidente in auto possono essere degli eventi in grado di segnare e condizionare le nostre giornate. "L'esperimento per ora ha riguardato degli eventi negativi di piccola intensità e di non significativo impatto sulla nostra vita quotidiana. Ma l'obiettivo a lungo termine è proprio lavorare con le persone che soffrono di un disturbo post traumatico da stress, senza cancellare il ricordo in sé, ma soltanto la paura legata ad esso". In particolare la ricerca, grazie a un importante finanziamento del Ministero della Salute, continuerà con i soggetti che hanno avuto un incidente automobilistico. "Per due settimane di seguito verrà indotto un campo magnetico mentre il paziente parla del proprio incidente. Si misureranno poi i suoi parametri fisiologici per capire se la Stimolazione Magnetica Trasncranica può essere utile anche nel caso di eventi già immagazzinati dalla nostra memoria". E la possibilità di cancellare le emozioni causate da un lutto o dalla fine di una relazione è ancora lontana? "Il dolore, la tristezza sono emozioni che si basano su network cerebrali decisamente più complessi rispetto alla paura, che potremmo definire come l’emozione più facilmente misurabile dal punto di vista fisiologico. Ma è plausibile che prima o poi si riesca a intervenire anche su questo tipo di emozioni". 

Le informazioni fornite su www.fanpage.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.
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